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Il presidente Jole Santelli ha incontrato i giornalisti stamattina alla Cittadella regionale durante una conferenza stampa. «Sull’apertura dei poliambulatori territoriali pubblici – ha detto – aspettiamo di incontrare i direttori sanitari degli spoke e delle Ao per capire quando loro saranno pronti a riaprire». Su Villa Torano la Santelli spiega: «Mentre su Chiaravalle c’era l’Asp che ci chiedeva la chiusura della Rsa, per Torano non è stato così perché lì si è deciso per il mantenimento dei pazienti Covid e degli operatori all’interno della clinica. Noi prendiamo atto delle carte che ci passano i Dipartimenti di prevenzione e agiamo di conseguenza».
La polemica sui tamponi
Il governatore parla anche della polemica sui tamponi. «Non conosco il numero esatto dei sanitari calabresi contagiati, ma so che abbiamo fatto moltissimi tamponi. Fatemi chiarire questo punto: ho sentito la riflessione del ministro che ha detto che noi in Calabria facciamo pochi tamponi. Noi processiamo circa 1100/1200 tamponi al giorno, abbiamo fatto un lavoro in surplus sulle Rsa e adesso ci sta aiutando la Campania a processare i tamponi. Boccia si informasse meglio, ne facciamo così tanti da dover chiedere aiuto. Il problema non sono i tamponi ma i reagenti. Il commissario Arcuri ci dovrebbe mandare il kit completo e non è così, riceviamo i tamponi ma poi senza reagenti andiamo alla disperata. La Calabria è l’unica regione che per ogni contagiato ha effettuato 24 tamponi di controllo. Gli altri si fermano a 5 o 6».
Lo scontro per la riapertura di bar e ristoranti
La Santelli torna sul nodo ristoranti. «Sono stupita della reazione del governo, ho agito nel solco di quello che era stato deciso dal governo. La Calabria ha aperto i ristoranti? No, il governo l’ha fatto. L’altro giorno ho ascoltato in tv la virologa Capua che diceva che a Miami i ristoranti all’aperto sono attivi e ho pensato: ecco, abbiamo fregato anche gli Stati Uniti. Non c’è alcuna manovra politica dietro alla mia decisione. Mi aspetto un graduale ritorno alla normalità anche con piccoli segnali. Non so cosa aspettarmi da sabato (quando decidera il Tar sull’ordinanza ndr)».
«In termini politici nobili la Calabria la battaglia l’ha già vinta perché si è parlato di una regione che non chiedeva assistenza ma che chiedeva di lavorare. Abbiamo aperto un dibattito forte tanto che oggi Conte chiede di anticipare tutte le misure. Il governo parla di riaprire il 18 maggio, sperando nel tasso dello 0,5 e in Calabria questo tasso ce l’avevamo al momento dell’ordinanza. La verità è che ci sono due Italie: una favorita perché ha avuto meno contagi e una meno favorita. Noi abbiamo avuto meno contagi ma siamo più deboli, quindi abbiamo bisogno di una chance in più».