E’ l’unico esponente regionale del Partito democratico che ha speso due parole sull’inchiesta della Dda di Catanzaro. Il consigliere regionale ha elogiato il lavoro investigativo che ha permesso di far venire a falla un sistema di potere mafioso e di corruzione.

«L’importanza dell’operazione condotta dalle Procure di Catanzaro e Reggio Calabria testimonia l’impegno, le capacità e la professionalità della magistratura e delle forze dell’ordine che hanno scoperchiato un sistema di potere e di intrecci tra ’ndrangheta, imprenditoria, apparato burocratico e istituzioni». E’ quanto afferma Carlo Guccione, consigliere comunale e coordinatore della coalizione La Grande Cosenza.

«Un quadro – sostiene Carlo Guccione – allarmante che, di fatto, altera il libero mercato e falsa l’economia della nostra regione. Dimostra la capacità di infiltrazione del sistema criminale». E ancora: «Ci saremmo aspettati – precisa Carlo Guccione –  da parte del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, un approccio trasparente e responsabile rispetto a tale vicenda. Anche perché questa amministrazione comunale in un recente passato è stata alle prese con questioni che riguardano lo “spezzatino” degli appalti e degli affidamenti diretti». Come abbiamo raccontato, seguendo passo passo l’inchiesta, la Dda di Catanzaro non contesta per ora le procedure d’appalto della gara ma i flussi finanziari del gruppo Barbieri verso il clan Muto. Non solo per i pagamenti di piazza Bilotti, ma anche per quelli di Lorica e Scalea. 

«Ritengo indispensabile – sottolinea Carlo Guccione – che il primo cittadino di Cosenza convochi immediatamente un consiglio comunale urgente durante il quale debba chiarire tutti i passaggi, attraverso una dettagliata relazione, in riferimento all’appalto di “Riqualificazione e Rinfunzionalizzazione ricreativo-culturale di Piazza Bilotti e Realizzazione di un parcheggio multipiano interrato” e in riferimento all’appalto di oltre 35 milioni di euro, pubblicato sul sito del Comune il 08/06/2015, “Realizzazione dell’ampliamento dei cimiteri di Cosenza per la gestione dei servizi cimiteriali e accessori e per la gestione del servizio di illuminazione votiva».

«La città – afferma Carlo Guccione – deve conoscere la verità e deve sapere se l’operato del Comune di Cosenza è stato lineare e rispettoso delle regole», conclude la nota.