Le “fake news” sono notizie completamente inventate o vere ma distorte, che sono diffuse rapidamente in rete, disseminando contenuti ingannevoli. Dobbiamo considerare che in alcuni casi la verità viene alterata con intenzionalità attraverso la fabbricazione di notizie false, con la precisa volontà di condizionare la volontà altrui.

In altre circostanze, invece, viene divulgata una realtà esagerata senza volontà ingannevole, ma per colpevole ignoranza: si definisce appunto misinformazione la diffusione involontaria da parte di singoli cittadini o da giornali di notizie false ma credute vere. Questo fenomeno alimenta in ogni caso la disinformazione attraverso una deliberata o superficiale creazione e diffusione di informazioni non corrette. Per tale ragione non è facile dare un significato univoco al termine “fake news”: qualcuno lo inquadra solo nell’ambito dei social-media, altri ampliano il riferimento anche ai quotidiani e a qualsiasi tipo di mezzo di comunicazione mass-mediatico.

Fake news, il ruolo dei social media

Nel mondo dei social media, infatti, il termine “fake news” indica solo i post virali diffusi tramite account finti, appositamente creati per attirare l’attenzione ed essere ricondivisi o commentati in un ciclo autovivacizzante, che si presta bene alla propagazione di informazioni non verificate. Nel loro insieme, è comunque palese che tutte queste circostanze hanno contribuito a creare un ambiente mediatico on line in cui i titoli sensazionali sono più facili da trovare. 

Non a caso con l’emergenza coronavirus il web si è riempito di fake news, che contribuiscono a mettere in difficoltà la popolazione creando spesso ulteriori ed inutili preoccupazioni. Tra le notizie più creative ricordiamo quelle secondo cui i gargarismi con candeggina, steroidi, oli essenziali e acqua salata ci proteggerebbero dal contagio, così come mangiare aglioproteinelimoni, arance o bere tisane calde.

Ha generato per fortuna pochi momenti di panico la storia secondo cui gli animali domestici e le zanzare potrebbero invece trasmetterci il virus. Ci sarebbero poi le illusorie teorie che vedrebbero gli extracomunitari immuni grazie al vaccino contro la tubercolosi ed i bambini naturalmente garantiti da anticorpi speciali. Interessante, in termini di ingegnosità sarebbe anche la notizia secondo cui  le lampade a raggi ultravioletti potrebbero uccidere il COVID19. L’estro, insomma, non è mai mancato. Anzi è probabile che ci riservi affascinanti ipotesi sulla pandemia anche nel prossimo futuro.

Le visioni complottiste

Se quelle appena elencate possono infatti facilmente apparire ai più come troppo incredibili per essere reali, ve ne sono altre più complottiste che attengono all’origine del virus che potrebbero invece trarre in inganno chiunque o quanto meno gettare dubbi sulla vicenda, ancora oggettivamente abbastanza confusa.

Proprio queste informazioni sono quelle più dannose perché in grado, non solo di generare nella popolazione un senso di sfiducia, ma addirittura di tentare di indirizzare i mercati finanziari, essere diffamatorie e dunque ledere la reputazione altrui.

Per quanto le società informatiche stiano lavorando da tempo ad algoritmi innovativi che permettano il riconoscimento e la cancellazione delle fake news, l’argomento non è dunque ancora ben gestito e continua a generare un vero e proprio inquinamento con l’incontrollabile moltiplicarsi delle voci nello spazio informativo.

Controllare le proprie emozioni

Come abbiamo visto, le fake news sono idonee ad innescare automaticamente delle reazioni emotive, e proprio per questo sarebbe necessario controllare le proprie emozioni arrivando ad esprimere una valutazione solo dopo aver letto integralmente l’articolo, non fermandosi esclusivamente al titolo della notizia o all’immagine accattivante. Purtroppo il senso critico è quello che difetta, così come la capacità o anche solo la curiosità di verificare le fonti informative.

Nel caso specifico, visto il periodo molto teso e complicato, il consiglio è pertanto quello di consultare eventualmenteil sito del Ministero della Salute, onde evitare di assumere comportamenti non corretti ed inefficaci alla prevenzione del contagio del Covid-19, ma soprattutto prendere l’abitudine di leggere la Gazzetta Ufficiale per provare quanto meno a controllare quali siano effettivamente le norme in vigore per gestire l’emergenza.