Tutti gli articoli di Notizie
PHOTO
Con una lettera destinata alla Governatrice Jole Santelli, all’Asp e alla Protezione Civile, alcuni abitanti di San Lucido, in queste ore balzato alle cronache per l’impennata di casi di Covid-19 che hanno portato alla chiusura della cittadina dopo l’ordinanza regionale, scrivono cercando di stemperare la tensione dovuta anche alla circolazione di false notizie che da ieri rimbalzano incontrollate.
«Non possiamo trascurare il fatto che un focolaio di diffusione del virus pare essersi sviluppato nel territorio comunale. A tutti noi è stato richiesto il sacrificio di rimanere chiusi in casa, e possiamo affermare senza ombra di dubbio che la cittadinanza di San Lucido stia rispettando responsabilmente le regole. Per tali ragioni oggi possiamo chiedere uno sforzo maggiore a nostra tutela. Non crediamo occorra l’esercito per le strade. Siamo persone responsabili, teniamo alla salute nostra, delle nostre famiglie e dell’intera nostra comunità» si legge in un documento.
«Continuiamo a pensare che non ci sia bisogno che il Comune di San Lucido venga “chiuso”, come recentemente disposto anche per gli amici di Montebello Jonico, verso i quali va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Abbiamo però bisogno che la diffusione del contagio del Covid-19 a San Lucido venga fermata ora, con le misure che la comunità scientifica ci indica».
I cittadini, portando i dati cinesi che parlano di una maggiore diffusione del virus all’interno dei nuclei familiari, chiedono a gran voce l’effettuazione del tampone (LEGGI QUI) per tutti i componenti familiari dei contagiati e per i loro contatti, al fine di identificare quanti più possibili positivi asintomatici o paucisintomatici. E concludono: «Non siamo e non vogliamo essere il focolaio di Calabria del Covid-19».