Prima è arrivata la digitalizzazione, che verrà completata presto, assicurano. Poi è stata la volta delle didascalie scientifiche inquadrabili con il Qr, poi delle “cartoline virtuali”, che trasferiscono, con la realtà virtuale, le statue del Mab di Cosenza direttamente nel tuo salotto o nella tua piazza del cuore; infine si è arrivati al regolamento, che tutte le porte ancora chiuse si prefigge di aprire (parliamo del passepartout che, ormai approvato in consiglio, permetterà al Museo a Bilotti di accedere a finanziamenti e fondi senza attingere dalle casse comunali).

Dopo lungo languire, condito da periodiche polemiche su sicurezza e atti di vandalismo sporadici, il Mab potrebbe conoscere una nuova primavera. «Il primo passo era renderlo un museo ufficialmente – spiega Pina Incarnato, assessore all’Urbanistica – e per farlo occorreva un regolamento a cui abbiamo lavorato a lungo e che siamo felici di aver portato a termine. Adesso possiamo dire che si apre davvero una nuova fase per il Mab».

Sarà nominato, dunque, un comitato scientifico a cinque teste, di cui farà parte Roberto Ruggi D’Aragona, nipote del celebre Carlo Bilotti (magnate arcinoto e donatore delle statue del Mab che porta il suo nome) vero deus ex machina delle trattative per l’installazione dei capolavori nel cuore di Cosenza. Altro obiettivo è quello di costituire un sito internet ad hoc, proprio dedicato al Mab e alle sue statue, in cui possano convogliare le iniziative, i viaggi virtuali e lo stato dell’arte.

I restauri di alcune opere stanno per terminare e la strada verso sponsor privati che possano intervenire per dare il loro contributo, pare sia piaciuta a tutti. «Stiamo chiudendo un cerchio – conclude Pina Incarnato – risolvendo i sospesi. I prossimi mesi saranno cruciali ma ricchi di cose buone per la città».