Giustizia in nome del popolo o giustizia del popolo? La domanda iniziale è cruciale: il verdetto della folla può essere considerato giustizia? Duemila anni fa, a Gerusalemme, una folla urlò il celebre “crucifige”. Non si trattò di giustizia, bensì di un’esecuzione sommaria, un linciaggio.

La folla non cerca giustizia. La folla brama vendetta. Alla folla non interessano le regole del diritto, né la presunzione di innocenza. Pretende un colpevole, subito e a prescindere dal processo.

È essenziale chiarire: tutti noi vogliamo che le persone offese ricevano una tutela adeguata. Tuttavia, è altrettanto fondamentale ribadire l’assoluta necessità di rispettare la Costituzione, i suoi principi e le sue garanzie. La presunzione di innocenza e il diritto di difesa sono pilastri intangibili del nostro ordinamento.

Negli ultimi giorni, un noto fatto di cronaca giudiziaria che ha coinvolto un’intera famiglia – alla quale esprimiamo sincera vicinanza – ha visto l’immediata convocazione del “tribunale del popolo social”. Il verdetto è stato implacabile:

  • “Crucifige” per i magistrati, Pubblico Ministero e Giudice per le indagini preliminari, accusati di aver semplicemente applicato la Costituzione, il diritto e le regole del giusto processo.
  • “Crucifige” per gli avvocati difensori, colpevoli solo di aver svolto il loro ruolo, alzando le Toghe come baluardo per difendere i diritti e la presunzione di innocenza degli assistiti.

Mentre si discute di separazione delle carriere e alcuni magistrati, Costituzione alla mano, protestano contro una riforma che dovrebbero semplicemente applicare una volta approvata, l’Avvocatura penalista cosentina riafferma con forza i principi della nostra Carta costituzionale. Essa rimane l’unico scudo contro la barbarie del “tribunale del popolo”.

Solidarietà ai colleghi Avvocati Teresa Gallucci e Gianluca Garritano, solidarietà alla magistratura cosentina.

A chi si scandalizza di fronte al principio di presunzione di innocenza, ricordiamo che la Costituzione è il fondamento di uno Stato di diritto.

Sostituire la giustizia del giudice con quella della folla sarebbe forse più semplice, più rapido, più immediato. Ma non sarebbe giustizia.

Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Cosenza

  • Alessandra Adamo
  • Valentina Spizzirri
  • Domenico Caputo
  • Angelo Nicotera
  • Pietro Sammarco
  • Sergio Sangiovanni
  • Francesco Santelli

Il Segretario
Gabriele Posteraro

Il Presidente
Avv. Roberto Le Pera