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Nella giornata di ieri la sesta sezione penale della Suprema Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Catanzaro che aveva confermato il sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Lamezia Terme, con riferimento all’azienda agricola vinicola “G. B. Odoardi“, nonché dell’immobile situato in contrada “Campo Dorato” del comune di Nocera Terinese.
Con tale provvedimento, nuovamente, la Suprema Corte censura l’operato del Tribunale Lametino – non più di un mese fa all’udienza del 2 dicembre scorso era stato disposto l’annullamento senza rinvio del sequestro conservativo delle attrezzature in uso all’azienda agricola “G. B. Odoardi” del dott. Gregorio Lillo Odoardi – ed in particolare sulla insussistenza di presunti diritti del Consorzio Agricolo Scavigno sui beni di proprietà esclusiva di Gregorio Lillo Odoardi.
«A breve, si spera, che in esito all’instaurando giudizio davanti alla nuova sezione del Tribunale del Riesame di Catanzaro, che si dovrà inevitabilmente uniformare all’indirizzo dettato dalla Suprema Corte, l’azienda sequestrata, unica titolare del marchio Odoardi, possa tornare a vinificare e a dare a lustro all’intera regione come fa da oltre 30 anni» si legge in una nota. Davanti alla Suprema Corte, Gregorio Lillo Odoardi è stato difeso dagli avvocati Ferdinando Palumbo e Antonio Iaconetti.