Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha disposto la scarcerazione di Paolo Recchia, imputato nel processo Recovery. I giudici cautelari, dopo l’annullamento con rinvio stabilito dalla Suprema Corte di Cassazione, hanno accolto la richiesta della difesa, rappresentata dall’avvocato Cristiano Cristiano.

Il difensore di Paolo Recchia aveva sollevato già in sede di legittimità la questione relativa alla contestazione a catena. Nel caso di specie, la difesa dell’imputato del procedimento penale Recovery aveva evidenziato come le accuse formulate dalla Dda di Catanzaro nella suddetta inchiesta erano già note nell’indagine Reset, dove Paolo Recchia è imputato nel processo ordinario.

L’inchiesta Recovery, di cui un filone processuale si celebrerà nel tribunale di Cosenza come anticipato ieri da Cosenza Channel, tratta l’esistenza di una sospetta associazione a delinquere dedita al narcotraffico riconducibile al clan degli italiani diretto, secondo la Dda di Catanzaro, dal boss di ‘ndrangheta Francesco Patitucci.

Il principio della retrodatazione dei termini di custodia cautelari, com’è noto, è stato accolto anche per altre posizioni. Anche quelle apicali, come Adolfo D’Ambrosio e tanti altri. Pure in questo caso, il Riesame, ravvedendosi del precedente provvedimento cautelare, ha preso atto delle ragioni difensive. Paolo Recchia, che era sottoposto a misura cautelare della custodia in carcere solo per Recovery, torna in libertà.