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La Corte d’Appello di Catanzaro ha accolto la domanda di scarcerazione avanzata dai legali, Pietro Perugini e Marcello Manna, relativamente alla posizione processuale di Simone Chiappetta, inserito dalla Dda di Catanzaro, nel contesto mafioso del clan “Muto” di Cetraro, essendo tra le persone coinvolte e condannate, sia in primo che in secondo grado, nell’ambito del processo “Frontiera”.
In attesa del giudizio di terzo grado, che spetterà alla Suprema Corte di Cassazione, Simone Chiappetta, era ristretto agli arresti domiciliari, ma sulla base della richiesta avanzata dai suoi avvocati di fiducia, i giudici di merito di secondo grado, hanno ritenuto cessate le esigenze cautelari, scarcerando l’imputato originario del Tirreno cosentino.