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«Sicuramente non scoppia così, senza avvisaglie, una bomba del genere. È stato ignorato qualcosa di importante o forse c’è stata una sottovalutazione, adesso però pensiamo a come arginare il danno». Il sindaco di Torano, Franco Raimondo, sta aspettando i risultati dei tamponi eseguiti ieri dall’Asp di Cosenza.
Sindaco, ieri c’era molta gente all’ingresso dell’autostrada che chiedeva di essere sottoposta al tampone.
«L’Asp e la struttura “Villa Torano” hanno fornito degli elenchi che comprendevano anche i parenti con cui i lavoratori della clinica avevano avuto contatto, e hanno chiesto a queste persone di presentarsi per il test. In modo inaspettato, è arrivata moltissima gente. Una presenza massiccia che conferma quello che sospettavamo: non sono state rispettate le regole, forse qualcuno si è ricordato di aver fatto gli auguri di Pasqua, e adesso la paura dilaga».
Adesso siete in attesa di sapere il numero esatto delle persone contagiate.
«Sì, aspettiamo. Siamo in guerra ma se non conosciamo ancora il numero esatto dei feriti e che munizioni abbiamo a disposizione, difficilmente possiamo combattere. Ora conta conoscere quali famiglie sono state coinvolte e dove abitano. Così indirizzeremo la lotta nelle località interessate, in modo mirato».
La direzione sanitaria della clinica che spiegazioni ha dato, la domanda è: com’è entrato questo virus in una struttura chiusa al pubblico dal 9 marzo?
«È un mistero. Adesso cerchiamo di capire gli effetti dell’esplosione, poi arriverà il momento di indagare su come è avvenuto, andando a ritroso, e capire se c’è stata una falla, se si è trattato di un caso su un milione, se c’è stato un problema di protocolli».
Che ne pensa dell’ordinanza regionale che ha “chiuso” il suo Comune?
«È ovvio che se arriva un focolaio di queste entità, che ha registrato subito 50, 60 casi, la prima cosa che si è pensata di fare è stato chiudere il Comune. Ma bisogna anche tenere d’occhio il comprensorio, perché i dipendenti e i loro contatti abitano anche in altre zone. Dobbiamo superare la fase critica, questa è la priorità. L’ordinanza ci deve aiutare ad avere più forze dell’ordine sul territorio e qualche possibilità economica in più per le persone che ora sono bloccate».