Nei lunghi verbali resi alla Dda di Catanzaro, il pentito Francesco Greco racconta tante cose, anche fatti sui quali evidentemente i magistrati antimafia hanno acceso i riflettori da poco tempo. L’ultimo interrogatorio infatti è connotato da parecchi omissis, segnale che i pm Valerio e Cubellotti intendono approfondire l’argomento.

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Una delle cose riferite da Greco è la presunta caratura criminale di Silvia Guido, ex moglie di Roberto Porcaro, la quale avrebbe assunto, tra il 2016 e il 2017, un atteggiamento carismatico tanto da ordinare ai membri del gruppo Porcaro di picchiare un soggetto di Cosenza «colpevole – a dire della Guido – di averle rivolto un occhiolino, allorquando i due si erano incrociati a bordo delle rispettive auto in via degli Stadi». Questo soggetto, secondo Greco, sarebbe stato rimproverato dal fratello con due schiaffi a titolo dimostrativo.

Altro fatto raccontato da Francesco Greco è quello secondo cui «accade spesso all’interno dell’associazione che i singoli associati, a margine delle attività illecite condivise, conducano attività illecite all’insaputa dell’associazione, anche in ragione della spiccata tendenza a delinquere di ciascun associato» afferma il collaboratore di giustizia.

Secondo Greco, Porcaro sarebbe inserito anche nell’attività di noleggio sdraio all’ospedale di Cosenza, mentre «so di talune attività commerciali che sono di fatto, riconducibili a Michele Di Puppo». Il pentito dice di essere a conoscenza anche che un’attività commerciale «è di fatto riconducibile a Salvatore Ariello e Antonio Illuminato, per come riferitomi sia dallo stesso Illuminato che da Massimo D’Elia».

Infine, Greco parla di un presunto intervento di Roberto Porcaro in favore di un titolare di una pizzeria affinché un soggetto continuasse ad andare nell’attività commerciale senza pagare, avendo accumulato un debito con il titolare pari a circa mille euro. «So che Porcaro poi ha riscosso la somma che ha trattenuto integralmente per sé».