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I carabinieri della Compagnia di Paola, su mandato della Corte d’Appello di Catanzaro, hanno arrestato lo storico boss di Cetraro, Franco Muto, meglio conosciuto come “Re del pesce“. L’anziano esponente della ‘ndrangheta calabrese di recente era stato condannato a 20 anni di carcere nell’ambito del processo “Frontiera”, dove in primo grado aveva ottenuto l’assoluzione per il reato di associazione mafiosa dopo la sentenza emessa dal tribunale collegiale di Paola. In quella occasione, però, i giudici lo avevano condannato a 7 anni e 10 mesi di carcere per la gestione “occulta” dell’Eurofish. Reato caduto invece in appello.
La richiesta di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari è stata invocata dalla procura generale di Catanzaro. Nella richiesta di emissione del provvedimento cautelare, il Procuratore Generale, dopo aver evidenziato la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in relazione al reato associativo, desumibili dall’intervenuta pronuncia di condanna, si è soffermato sulla sussistenza di esigenze cautelari, anche considerata la posizione mantenuta da Muto all’interno dell’omonima associazione criminale. A Muto è stato prescritto, inoltre, di non comunicare, anche per telefono o per via informatica, con persone diverse dai familiari conviventi.