Quella droga non era sua. O meglio: non è certo che fosse sua. Nonostante i carabinieri l’avessero trovata proprio nella sua abitazione. È sulle orme di questo ragionamento che ieri il giudice Calà ha assolto Benedetto Li Marzi dall’accusa di detenzione illegale di stupefacenti finalizzata allo spaccio, disavventura giudiziaria maturata nel 2020 a seguito di una perquisizione eseguita nel 2020 nella dimora dell’ex imputato, ubicata nel centro storico di Cosenza.

Quel giorno, infatti, i militari dell’Arma rinvennero cento grammi di marijuana, circostanza che costò al padrone di casa l’incriminazione e poi un processo conclusosi per lui in gloria. Questo perché il suo difensore Mario Scarpelli ha convinto il giudice dell’impossibilità di attribuire la proprietà della sostanza all’imputato dato che, al momento della perquisizione, nell’appartamento insieme a lui c’erano anche altre persone.