Narcotraffico a Cosenza secondo le regole della ‘ndrangheta. È un fiume in piena il pentito Ivan Barone, le cui nuove dichiarazioni si trovano allegate agli atti del fascicolo di Recovery. L’ex associato al clan degli “zingari” di Cosenza, nel verbale d’interrogatorio reso a febbraio 2023, ha parlato di tutto e di più. In un precedente servizio, abbiamo riportato la parte in cui Gianluca Maestri avrebbe assunto il ruolo di “reggente”. Oggi invece riprendiamo i passaggi del collaboratore di giustizia, il quale dice di conoscere come funziona la gestione del narcotraffico a Cosenza.

Tra le centinaia di propalazioni fatte ai magistrati Vito Valerio e Corrado Cubellotti, il pentito Barone dà la sua versione sul traffico di droga. Parole, quelle del collaboratore di giustizia, che il gip Arianna Roccia riprende per spiegare l’unitarietà del “Sistema“.

Come funziona la gestione del narcotraffico a Cosenza

«Nell’ambito dell’organizzazione dell’attività di spaccio nella città di Cosenza e nell’hinterland, accanto al gruppo degli “zingari” Banana di cui ho fatto parte e di cui ho già riferito, opera un’organizzazione propria dei cosiddetti italiani. Tale organizzazione deve intendersi come unica struttura nella quale tuttavia si individuano diversi gruppi funzionalmente autonomi. Tali gruppi sono: il gruppo riconducibile a Renato Mario Piromallo, il gruppo di Marco Perna, il gruppo riconducibile a Michele Di Puppo, il gruppo riconducibile a Sganga, detto il deputato, il gruppo di Salvatore Ariello, detto Sasà (nel quale rientra Antonio Illuminato), il gruppo di Roberto Porcaro, che fa capo direttamente a Francesco Patitucci». La Dda spiega che Ivan Barone nell’interrogatorio ha precisato che «anche nell’organizzazione complessiva del sistema di spaccio degli “italiani” vi fa parte il gruppo Chirillo».

Droga presa da Reggio a fuori regione

Il pentito Ivan Barone, sempre parlando del narcotraffico a Cosenza, aggiunge che «ciascuno di questi gruppi dispone di una rete di propri spacciatori e gestisce in autonomia i canali di approvvigionamento». Nel senso che «ciascuno dei suoi referenti provvede a reperire la sostanza stupefacente più conveniente sul mercato da più parti, ad esempio da Reggio, Lamezia, Cetraro, Vibo, ma anche fuori regione».