Le fiamme non danno tregua alla Calabria. Ieri si è faticato a domare l’incendio divampato su Monte Sant’Angelo, il rilievo che domina l’incantevole borgo di Cleto. Da mercoledì sera fino a ieri pomeriggio, infatti, da un vasto incendio ha distrutto la vegetazione all’interno della quale erano stati creati sei sentieri immersi nella natura. La metà, tra cui quello dei “tre castelli”, è stata seriamente danneggiata. A denunciare il tutto sono stati i fautori del progetto “Borgo Pietramala”.

«L’intera montagna di Cleto segnata dalle Fiamme»

L’associazione “La Piazza”, organizzatrice già del famoso Cleto Festival, ha collegato fisicamente i tre castelli del posto. Sfruttando le bellezze naturalistiche del luogo, ha ideato dei percorsi partendo dalla frazione di Savuto, per arrivare poi a Pietramala (centro storico di Cleto) e per giungere infine ad Aiello Calabro. «L’intera montagna è stata segnata dalle fiamme – spiega Ivan Arella, uno dei responsabili del progetto -. Anni di sacrifici e di investimenti autofinanziati evaporano in questo modo a causa della mancanza di tutela e manutenzione».

«A Cleto e in Calabria serve prevenzione»

L’accusa lanciata è ben indirizzata. «Se oggi sono quasi dieci ore che si combatte con un incendio di tali dimensioni, è perché per più di 50 anni c’è stato un disinteresse generalizzato. Mai un intervento, con i proprietari che spesso nemmeno ricordano di possedere tali appezzamenti. Gli enti locali hanno costantemente ignorato le aree naturalistiche e la montagna. Ne consegue che si mette a repentaglio anche la stabilità di chi invece ha deciso di valorizzare il territorio di tasca propria. Il fuoco è divampato ieri sera a Savuto ed ha raggiunto nel corso della giornata Monte Sant’Angelo e i nostri sentieri». La chiosa è un grido d’allarme. «Auspichiamo una sola cosa: prevenzione. Viceversa sarebbe davvero inutile quanto stiamo subendo in questo terribile agosto. Ci auguriamo che già da settembre si possa trovare una soluzione per evitare il reiterarsi di situazioni del genere».