Sul Tirreno cosentino continua la lunga scia di sangue e misteri. Un altro omicidio a Cetraro ieri pomeriggio, quando due sicari a bordo di uno scooter Tmax si sono avvicinati al guard rail che costeggia la ss18 e hanno freddato Giuseppe Corallo, per tutti Pino. Lo hanno fatto con sei colpi d’arma da fuoco non tutti andati a segno con l’arma ancora da identificare. La vittima è caduta a terra, esanime, battendo violentemente il volto sull’asfalto; i sanitari del 118 hanno provato a rianimarlo a lungo, ma i colpi inferti si sono rivelati fatali e per lui non c’è stato niente da fare. L’agguato è avvenuto in pieno giorno, intorno alle 17.30.

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L’efferato omicidio

Pino Corallo aveva 59 anni e a febbraio aveva finito di scontare i domiciliari dopo una condanna per traffico di stupefacenti. Nel 2018, la polizia gli aveva sequestrato un chilo di cocaina sull’autostrada nei pressi di Palmi ed era finito a processo. Da qualche settimana era tornato al lavoro in un’officina a poche centinaia di metri da casa ma ieri è rimasto vittima di un agguato in stile mafioso. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo stava riparando un’auto, un’Alfa Romeo grigia, quando è stato raggiunto da una scarica di colpi in pieno giorno, sparati su una strada trafficatissima, unica arteria di collegamento dell’intera costa tirrenica cosentina.

Le indagini della magistratura sull’omicidio Corallo a Cetraro

Sul posto sono subito arrivati i carabinieri della compagnia di Paola, coordinati dal capitano Marco Pedullà, e del nucleo investigativo di Cosenza, i vigili del fuoco del distaccamento di Scalea, il medico legale Rosa De Simone e il pubblico ministero Vincenzo Scardi. La procura di Paola ha aperto un fascicolo di indagine, disponendo l’autopsia sulla salma.

Cetraro, tre anni di fuoco e misteri

L’efferato delitto arriva proprio all’indomani dell’elezione del nuovo sindaco, Giuseppe Aieta, che ieri, dopo aver appreso la notizia, ha parlato senza mezzi termini di «escalation criminale senza precedenti», dopo un breve periodo di “tregua” in un paese soffocato da un’alta densità mafiosa.

Negli ultimi tre anni, in questo lembo di terra sospeso tra cielo e mare, si sono verificati una serie di episodi incresciosi. Nel giugno del 2022, Guido Pinto, viene colpito da una raffica di colpi sparati da un fucile mitragliatore mentre si trova in auto in una stazione di servizio e resta vivo per miracolo. Nel novembre del 2023, Alessandro Cataldo viene ucciso davanti a una pizzeria sulla strada che conduce al porto, dove in quel momento era in corso un’operazione Alto impatto delle forze dell’ordine.

Il 10 settembre 2024, l’imprenditore Tullio Rossi esce di casa per sbrigare delle faccende e non tornerà mai più. L’ultima telefonata risale alle 12.45 di quel giorno, in cui l’uomo riferisce alla moglie di trovarsi a Cittadella del Capo, frazione marina di Bonifati, una manciata di chilometri da Cetraro. Ma Tullio, stimato imprenditore incensurato e senza ombre, scompare nel nulla senza lasciare tracce, da quel momento nessuno lo ha mai più visto o sentito. Ieri il nuovo brutale omicidio a Cetraro, quello di Pino Corallo, che, ancora una volta, ha sconvolto una città già profondamente ferita.