Ai coniugi Celestino Abbruzzese e Anna Palmieri va riconosciuto l’articolo 8. Parliamo del vincolo della collaborazione che dà diritto a uno sconto di pena ai soggetti che hanno aiutato la magistratura requirente a reprimere il fenomeno mafioso. È in sintesi la richiesta avanzata dall’avvocato Simona Celebre in una delle ultime udienze del processo abbreviato di “Reset“, in corso di svolgimento a Catanzaro, presso l’aula bunker.

I due pentiti, Celestino Abbruzzese e Anna Palmieri, «hanno iniziato a collaborare nel 2018, quando erano già sottoposti a misura cautelare per altro procedimento penale, che appunto si è concluso con una sentenza per loro anche molto pesante». Si tratta di “Job Center“, l’indagine antimafia sul narcotraffico a Cosenza.

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Ai collaboratori «possono essere certamente concesse le attenuanti generiche giacché appunto possono essere sovrapposte all’attenuante della collaborazione e che come dice la Suprema Corte certamente non possono essere considerate una benevola concessione del Giudice, ma un quid pluris in più devono avere per poter essere concesse, avere quindi determinati elementi. Questi elementi noi li possiamo riscontrare sia nella posizione di Anna Palmieri che nella posizione di Celestino Abbruzzese, laddove appunto vi è stata non solo la rescissione dei legami criminogeni di provenienza, non solo l’accettazione del programma di protezione e quindi del diciamo spostamento di tutta la loro famiglia in località protetta, ma entrambi i collaboratori hanno già ricevuto non solo già le attenuanti appunto della collaborazione, avendo quindi una patente di collaboratore già attendibile in altri procedimenti, ma altresì sono entrambi sottoposti alla misura della detenzione domiciliare da parte del Tribunale di Sorveglianza di Roma che è territorialmente competente per i collaboratori di giustizia.

Le richieste

L’avvocato ha concluso chiedendo per Anna Palmieri la concessione della circostanza dell’attenuante della collaborazione e il riconoscimento delle attenuanti generiche, nonché del vincolo della continuazione con le fattispecie per le quali è intervenuta sentenza di condanna nell’ambito del processo Job Center.

Con riguardo alla posizione di Celestino Abbruzzese, la difesa ha richiesto in prima battuta l’assoluzione con riguardo al capo 173) o pronuncia di ne bis in idem con riguardo alla sentenza Job Center; in subordine riconoscimento della continuazione con i reati ivi contestati, attenuanti generiche e attenuante la collaborazione.