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San Martino di Finita, comune in provincia di Cosenza, finisce in “zona rossa”. Lo ha deciso in serata il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, a seguito della comunicazione inviata dal Dipartimento di Prevenzione Igiene e Salute Pubblica dell’Asp di Cosenza, diretto dal dirigente medico, Mario Marino. La zona rossa entrerà in vigore dalle 5 del 24 luglio fino a tutto il 30 luglio.
Perché San Martino di Finita finisce in zona rossa
«Con nota prot. 92574 datata 22 luglio 2021, il Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Cosenza ha comunicato che nel Comune di San Martino di Finita, si rileva una significativa circolazione virale tra la popolazione residente ed una incidenza decisamente superiore alla media regionale del periodo, con 9 nuovi casi confermati registratisi negli ultimi 7 giorni, un caso confermato non residente e ulteriori 11 casi positivi al test antigenico rapido, in attesa di conferma, su una popolazione di circa 980 abitanti» si legge nell’ordinanza regionale. Tra i contagiati attualmente ricoverati in ospedale c’è anche il sindaco Paolo Calabrese, già vaccinato.
Contagiate anche persone già vaccinate con due dosi
«I casi, aventi link epidemiologico riconducibile ad assembramenti in occasione di festeggiamenti sportivi, includono persone già immunizzate e ciò rappresenta ulteriore elemento per cui viene proposta l’adozione delle misure restrittive di “zona rossa” nel territorio comunale». E ancora: «Nella Regione Calabria, nelle ultime 2 settimane i valori di incidenza per 100.000 abitanti sono risultati costantemente in risalita e si è registrato un incremento del 78% nel numero dei nuovi casi confermati».
Variante Delta in forte aumento
«La circolazione della variante cosiddetta “Delta”, stimata nel territorio regionale al 30%, ma in rapida progressione sull’intero territorio nazionale, impongono di mantenere alto il livello di attenzione, sia per prevenire eventuali risalite della curva dei contagi, che per il possibile aumento del grado di saturazione nel numero di posti letto occupati in Area Medica e Terapia Intensiva dell’intera Regione, che ne può determinare la possibile collocazione in una fascia di rischio più elevata e l’adozione di restrizioni da parte del Governo centrale» riporta il provvedimento.