È il cantiere più imponente d’Italia. I numeri della nuova Statale 106 Jonica raccontano un’opera monumentale: 13,5 milioni di metri cubi di materiale scavato, l’equivalente di sei Piramidi di Cheope; 178mila tonnellate di acciaio, quanto basta per costruire ventidue Torri Eiffel; oltre un milione di metri quadrati di pavimentazione, nove volte la superficie dell’intero Palazzo del Quirinale; e barriere sufficienti a coprire 79 volte il Golden Gate Bridge di San Francisco.

L’infrastruttura si estende per 38 chilometri, di cui 16 chilometri tra viadotti, ponti e gallerie, attraversando otto comuni calabresi: Cassano allo Jonio, Francavilla Marittima, Cerchiara di Calabria, Villapiana, Trebisacce, Albidona, Amendolara e Roseto Capo Spulico.

Per quel che riguarda le opere di altissima ingegneria, rientrerà di diritto tra le più importanti infrastrutture d’Italia grazie alla galleria naturale che supera Trebisacce di 3. 483 metri o il viadotto “Avena”, alto 73 metri e lungo quasi un chilometro.

Sono questi solo alcuni numeri da record del Terzo Megalotto della statale 106, in fase di realizzazione nell’alta Sibaritide. Fungerà, una volta entrato in esercizio, da anello di congiunzione tra l’autostrada A2 e la dorsale adriatica: sostanzialmente si potrà partire da Milano o Bologna – via Ancona, Pescara e Bari – ed arrivare a Reggio Calabria viaggiando su una quattro corsie.

Ma sarà un’arteria fondamentale anche per la Calabria ionica, da sempre abbandonata a sé stessa dalla cecità dei governi centrali e regionali. E nei primi anni ’30 si collegherà ad un altro segmento di fondamentale importanza, a sud di Sibari e fino a Rossano, ma questa è un’altra storia.

Il network LaC è andato a verificare lo stato di avanzamento dei lavori ad opera di Anas, Webuild e il consorzio Sjrio, attualmente al 72%.

I tempi saranno confermati: la conclusione dei lavori è prevista per agosto 2026 ma sarà necessario un altro anno per l’entrata in esercizio. E questo perché gli impianti tecnologici delle gallerie non erano previsti inizialmente nel contratto firmato dal contraente generale, il consorzio Sjrio, originariamente stralciati dalla delibera Cipe.
(Continua a leggere l’articolo di Lacnews24.it)