Tutti gli articoli di Societa
PHOTO
Con il recente completamento degli interventi di restauro sulle lapidi di Piazza Scanderbeg e sui ceppi di via Sertorio Quattromani, Cosenza recupera importanti simboli della sua storia e identità. Il sindaco Franz Caruso ha espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto, sottolineando l’importanza di queste opere nel preservare la memoria cittadina. Gli interventi, autorizzati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, sono stati eseguiti dall’Accademia San Martino MuMa, che ha messo a disposizione la propria esperienza pluriennale nel settore della conservazione e del restauro.
Restauro delle Lapidi di Piazza Scanderbeg
Le cinque lapidi in marmo di Carrara di Piazza Scanderbeg, dedicate ai caduti della Seconda Guerra Mondiale, sono state oggetto di un intervento meticoloso che ha permesso di restituire decoro e dignità a queste testimonianze storiche. Con l’incisione dei nomi dei militari caduti, queste lapidi rappresentano un tributo fondamentale per la memoria della città. Negli anni, l’incuria e le fratture del marmo avevano reso alcuni dei nomi illeggibili, privando Cosenza di un pezzo importante della sua storia.
Il processo di restauro ha coinvolto diverse fasi tecniche, tra cui:
- Preconsolidamento dell’opera per stabilizzare le strutture più deboli;
- Fissaggio delle scagliature ed esfoliazioni mediante resine specifiche;
- Pulitura delle superfici con mezzi meccanici e solventi adeguati;
- Trattamento di disinfestazione in più cicli per eliminare microrganismi dannosi;
- Integrazione delle parti mancanti con marmo dello stesso tipo per garantire un restauro coerente.
“Il restauro conservativo delle lapidi ha permesso alla città di riappropriarsi di un pezzo significativo della sua memoria storica”, ha commentato il sindaco Caruso, sottolineando come questo intervento rappresenti un passo importante verso la valorizzazione del patrimonio culturale di Cosenza.
Restauro dei Ceppi di Via Sertorio Quattromani
L’altro importante intervento ha riguardato i ceppi in tufo posti all’inizio e alla fine della scalinata di via Sertorio Quattromani, che collega questa strada storica al Ponte della Confluenza dei fiumi, alla Chiesa di San Francesco di Paola e a Corso Plebiscito. Questa scalinata rappresenta un luogo simbolo della storia politica e sociale di Cosenza, essendo stato teatro di uno degli episodi più tragici del ventennio fascista.
“Questo secondo restauro – ha aggiunto il sindaco Caruso – restituisce decoro a un altro importante luogo della memoria dei cosentini e dei socialisti, poiché proprio qui, il 14 settembre 1924, nel corso di una sparatoria tra fascisti e socialisti, venne ferito mortalmente Paolo Cappello, muratore e martire antifascista“.
I 4 ceppi in pietra rosa di Mendicino, una calcarenite particolarmente porosa e delicata, presentavano fratture e segni di deterioramento significativi, richiedendo interventi particolarmente complessi. Anche in questo caso, il restauro ha seguito diverse fasi tecniche:
- Preconsolidamento per rinforzare la struttura fragile del tufo;
- Fissaggio delle crepe più profonde per evitare ulteriori danni;
- Pulitura delle superfici con tecniche a basso impatto per preservare l’integrità della pietra;
- Integrazione delle parti mancanti con materiali simili per mantenere l’unità estetica e storica.
Un Intervento di Grande Significato Storico
Gli interventi sono stati curati dai restauratori Maria Pia Corsale, Stefania Bosco, Francesco Musolino e Mimmo Papalia, professionisti noti per la loro esperienza nel campo del restauro conservativo e per l’attenzione ai dettagli che caratterizza ogni loro lavoro.
“Questi restauri non sono solo un’operazione tecnica, ma un atto di memoria e rispetto per le generazioni passate e per il patrimonio culturale della nostra città”, ha concluso il sindaco Caruso, sottolineando come la collaborazione tra enti pubblici e privati sia essenziale per garantire la tutela del nostro patrimonio storico.
Con questi interventi, Cosenza recupera due simboli del suo passato, rendendo omaggio a chi ha lottato per i valori di libertà e giustizia che ancora oggi ispirano le nuove generazioni.