«L’8 e 9 giugno come cittadini italiani saremo chiamati a esprimerci su temi fondamentali per il futuro
della nostra società. In particolare, dovremo esprimerci su quattro quesiti relativi ai temi del lavoro e su
un quesito relativo ai requisiti per il riconoscimento della cittadinanza» così in una nota L’Azione Cattolica Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano.

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«Partecipare al voto non è solo un diritto, ma un dovere civico: ogni voce conta, ogni scelta costruisce il Paese in cui vogliamo vivere. La partecipazione al voto è un’espressione concreta della nostra responsabilità verso il bene comune, un segno di attenzione alla dignità di ogni persona e al futuro del nostro Paese. La nostra libertà e la nostra democrazia si nutrono di partecipazione; non ci appare superfluo ricordarlo in questo tempo che appare segnato da disaffezione verso gli strumenti che i padri della Costituzione ci hanno consegnato a prezzo di non dimenticabile sacrificio. Invitiamo tutte e tutti non solo a partecipare, ma anche ad informarsi con attenzione, in modo serio e approfondito, su ogni quesito referendario. Comprendere il significato e le conseguenze di ciascun voto è essenziale per esercitare una partecipazione vera, cosicché la scelta di ciascuno sia frutto di un ragionamento critico e consapevole. Invitiamo tutte e tutti a ricercare il confronto nelle realtà che abitiamo, perché si crei un dibattito costruttivo e condiviso in associazione e nelle comunità.

Tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo per far crescere le nostre realtà in sinodalità, comunione e accoglienza. Esercitare il diritto di voto consapevole è un segno di comunione importante cui non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo rinunciare. La nostra scelta sia orientata alla solidarietà, all’accoglienza, alla tutela insopprimibile della dignità umana che questo tempo vede aggredita da logiche egoistiche che confliggono con il comandamento dell’amore fraterno che nasce dal Vangelo. Ed è anche per questo che sollecitiamo, con particolare forza, il SI’ al referendum sulla cittadinanza: riportare a cinque gli anni di permanenza sufficienti a chiedere la cittadinanza italiana significa costruire ponti, garantire integrazione, rispettare e promuovere la dignità dei nostri fratelli che hanno scelto l’Italia come loro patria. Spetta a noi. Buon voto a tutti».