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Psicologo nelle scuole. Franz Caruso: “Ho chiesto ai colleghi sindaci della Calabria di fare rete per una legge nazionale ad hoc “. “Chiediamo insieme al Governo e al Parlamento di istituire in modo stabile la figura dello psicologo nel sistema scolastico nazionale. Questo perché la salute mentale degli studenti è diventata una delle emergenze educative e sociali più pressanti a cui occorre dare risposte e subito”. Così il sindaco Franz Caruso in un accorato appello a tutti i sindaci calabresi a fare rete, adottando simbolicamente nei Consigli Comunali la stessa mozione che l’assise cittadina di Cosenza ha approvato lo scorso 4 giugno per l’istituzione in modo stabile nel nostro Paese della figura dello psicologo scolastico.
“Bene il progetto sperimentale annunciato ieri dal Governatore Occhiuto che garantirà nelle scuole medie e superiori calabresi la presenza della figura dello psicologo scolastico dal prossimo anno – afferma Franz Caruso – ma è l’Italia che deve segnare una svolta definitiva su questa importante problematica, con una legge nazionale ad hoc capace di garantire, in ogni scuola, la presenza fissa della figura dello psicologo e, con essa, un’alleanza educativa che includa arteterapeuti, educatori pedagogisti e altri professionisti del settore.
Un’azione che possiamo promuovere uniti tutti i sindaci calabresi, costruendo una voce unitaria, forte, autorevole della nostra regione che, facendo rete, diventa avanguardia sociale. I nostri giovani, la scuola, le famiglie ci chiedono ascolto, presenza, visione e noi dobbiamo garantirla. Non possiamo restare fermi”. “Come Sindaci calabresi – scrive, tra altro, Franz Caruso nella missiva inviata ai colleghi Primi Cittadini – possiamo fare qualcosa di semplice ma potente: fare eco alla problematica, portarla nei nostri Consigli, chiedere insieme provvedimenti legislativi certi e duraturi. Perché nessun ragazzo deve sentirsi solo. Perché la scuola deve essere anche un luogo dove si guarisce, si cresce, si spera”. “Uniamoci – conclude Franz Caruso – in una mobilitazione etica ed istituzionale per colmare l’assenza di una cornice normativa nazionale. La mozione del consiglio comunale di Cosenza e lo sforzo fatto dalla Regione Calabria, seppur importanti, rappresentano atti frammentari che non assicurano un accesso equo ai servizi su tutto il territorio e, per come detto, la mancanza di un supporto costante e strutturato può portare a conseguenze devastanti che abbiamo il dovere di evitare”.