Secondo l’analisi “Mense per il Clima – Ranking della ristorazione universitaria”, condotto da Essere Animali ETS nell’ambito del progetto MenoPerPiù, le mense universitarie italiane sono fatte di pane, poco amore e pochissima fantasia. Una su due, infatti, non prevede un secondo e 1 su cinque li offre al massimo per due volte a settimana. Cosenza, però grazie all’Unical, si distingue (così com’era emerso in uno studio di gennaio scorso): lì si serve il cibo veg per eccellenza, il tofu, con contorno di cipolle, condito col curry o servito alla piastra oppure il seitan o bocconcini di soia. In Toscana il tofu arriva nel piatto marinato con soia e verdure, a Cagliari insieme a una buona dose di verdure. A quanto pare si tratta di eccezioni.

Il 60% delle mense universitarie, per quanto riguarda i primi, propone in menù spesso piatti vegetali, nel 6% quasi mai con sovrabbondanza di paste a base di ragù, o le classiche amatriciana, carbonara, pasta con panna e affettati.

Risultati del Rapporto

Nel complesso, solo 12 mense universitarie (sulle 88 coinvolte) sono state classificate nelle fasce “verdi”, che rappresentano quelle con una maggiore attenzione all’offerta vegetale. La Toscana emerge come la regione più virtuosa in questo ambito. Le mense di Pisa (Praticelli), Pisa (Le Piagge) e Siena (Sant’Agata) occupano i primi posti della classifica, seguite da altre nove mense “sulla buona strada” nella fascia B tra cui quella di Cosenza gestita dall’ateneo.

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Analisi dei Menù

L’analisi ha considerato due menù stagionali per ogni mensa: autunno-inverno e primavera-estate. I risultati indicano una presenza limitata di opzioni vegetali, con differenze stagionali significative:

  • Primi Piatti:
    • Nei mesi freddi, solo una mensa su quattro offre almeno un primo piatto vegetale al giorno.
    • Nei mesi caldi, la situazione peggiora ulteriormente, con solo una mensa su cinque che garantisce un primo piatto vegetale quotidiano.
  • Secondi Piatti:
    • Nei mesi freddi, solo il 14% dei menù include un’opzione vegetale giornaliera, mentre un ulteriore 7% la offre 3-4 volte a settimana.
    • La metà delle mense non prevede affatto un’opzione vegetale per i secondi piatti.
    • In primavera-estate, la situazione peggiora ulteriormente: il 60% delle mense non contempla alcuna opzione vegetale per i secondi piatti.