Tutti gli articoli di Societa
Libri di scuola, certo, ma anche gialli come Montalbano, Sherlock Holmes, Agatha Christie, narrativa straniera e narrativa italiana. Un posto in cui i ragazzi possano prendere in prestito dei libri e riconciliarsi con la lettura. Il taglio del nastro ha rappresentato l’inizio di una nuova era per la biblioteca dell’Istituto di istruzione superiore Pezzullo, intitolata adesso ad Angelo de Fiore. Nativo di Rota Greca, nel corso della seconda guerra mondiale riuscì a salvare diversi ebrei dalla deportazione. Proprio in virtù del suo operato si guadagnò il titolo di “Giusto fra le Nazioni”.
Nella biblioteca i ragazzi possano appassionarsi alla lettura non solo dei grandi classici ma anche di altri diversi stili narrativi. Centrale in questa “nuova inaugurazione” il nome della biblioteca dell’IIS Pezzullo. Come spiega anche la dirigente scolastica Rosita Paradiso. «Riteniamo Angelo de Fiore un personaggio importante della nostra Calabria. La sua opera va diffusa fra i ragazzi perché ha operato in un momento molto buio della storia salvando la vita di innumerevoli ebrei». Paradiso ha poi voluto ringraziare le autorità presenti, «che hanno dato una grande dimostrazione di attenzione al futuro dei nostri giovani».
Biblioteca “Angelo da Fiore”, al “Pezzullo anche il sindaco Caruso
E fra le autorità presenti il Questore di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro, e il sindaco della città bruzia, Franz Caruso. «La particolarità positiva dell’iniziativa di oggi risiede proprio in questo, di dedicare a una figura storica molto poco conosciuta nel nostro territorio come Angelo De Fiore appunto un luogo di cultura dove si invita a leggere. La storia – ha poi continuato il primo cittadino – non si può sempre reperire su internet. È giusto che i ragazzi si appassionino alla lettura e conoscano alcuni aspetti meno noti del nostro territorio».
Nel corso dell’inaugurazione svelato anche un quadro dell’artista Luigia Granata dedicato alle comunità valdesi e arbëreshë. «Si tratta di due culture dalle quali dovremmo imparare molto – ha spiegato Granata – l’una ha creato il primo ginnasio, a San Demetrio Corone, l’altra metteva al centro la donna, era una società matriarcale». Fra le donazioni anche quella di Chiara Sprovieri d’Ippolito, nipote dello stesso Angelo De Fiore.