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Otto giorni al voto e ancora la battaglia per il sì e per il no in città continua a tenere banco. Dopo i cittadini e le associazioni di categoria, abbiamo sentito sulla città unica i sindacati. La fusione fra Cosenza, Rende e Castrolibero è l’argomento del momento nei tre comuni. E se le associazioni di categoria hanno tenuto barra dritta sul sì, i sindacati hanno opinioni a tratti diverse. UIL e CISL sono per il sì, la CGIL lascia piena discrezionalità ai propri iscritti.
Città unica, i sindacati CISL e UIL dicono sì
Chi si è già esposto abbondantemente a favore del sì sono, come detto, UIL e CISL. Il segretario provinciale UIL, Paolo Cretella, non ha dubbi. «In linea con la nostra visione riformista, siamo a sostegno della fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero. Crediamo fortemente – spiega – che da qui possa partire il rilancio del territorio». Sulla città unica i sindacati prendono dunque posizione. «Dire sì al referendum il primo dicembre significa dire sì a un’idea di futuro che possa anche aiutare nell’evitare lo spopolamento giovanile». Sulla stessa scia anche Giuseppe Lavia, segretario CISL. «Siamo da sempre favorevoli alla città unica. Sarebbe uno shock generativo per tutta la regione». Secondo il sindacato, la fusione aiuterebbe soprattutto l’economia. «Pensiamo alla creazione di servizi di area vasta, di trasporti efficienti che possa aiutare il rilancio di AMACO e politiche che possano irrobustire il tessuto commerciale». Il cui epicentro sarebbe l’Unical.
CGIL lascia discrezionalità agli iscritti
Se sulla città unica i sindacati CISL e UIL hanno una posizione ben definita, CGIL non ha dato indicazioni di voto ai propri iscritti. «Non abbiamo dati e numeri per dire che la fusione – spiega Massimiliano Ianni, segretario provinciale CGIL – porterà vantaggi o svantaggi». Questo perché, aggiunge il segretario, «non c’è uno studio di fattibilità sul recupero delle periferie, del centro storico, delle problematiche idriche». E poi c’è la questione Montalto, comune per ora tenuto fuori. «Diversi studenti e docenti Unical stanno andando verso Montalto perché il costo della vita è più basso, eppure è stato escluso». In conclusione, al voto discrezionalità al singolo iscritto. «Sicuramente l’Unical è può fungere da attrattore, ma da sola non basta. Bisogna rilanciare servizi come il trasporto urbano e la zona industriale di Rende. A oggi sarebbe un azzardo dire che la città unica sarà un punto di riferimento abitativo»