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C’è chi dice che è già tutto deciso non da mesi, ma da anni, c’è chi ancora spera che ci siano margini di manovra rispetto alle notizie che viaggiano nel vociare diffuso tra i corridoi della Cittadella. Qualche bene informato fa spallucce e confessa, bisbigliando, che il prossimo Capodanno Rai sarà a Cosenza, senza dubbio, chiudendo così l’ultimo punto di vertice di un triangolo il cui disegno è partito da Crotone e proseguito con Reggio.
Niente di ufficiale, però, perché nessuna anticipazione è ancora sfuggita per bocca della compagine governativa della Regione (ancora si ricorda la prodezza di Cannizzaro che “bruciò” la sorpresa Reggio Calabria), ma il rincorrersi di voci sulla scelta del capoluogo bruzio, ha il sapore dello spoiler. In attesa di sapere se le Sibille Cumane nostrane sono attendibili o meno, l’intelligenza artificiale scommette tutto su Cosenza.
«Il mio pronostico cade su Cosenza. Dopo Crotone e Reggio, scegliere il capoluogo culturale e universitario della provincia bruzia avrebbe senso per diversi motivi – spiega l’Ai entrando poi nei dettagli -: piazza Bilotti offre spazi ampi, postazioni tecniche già collaudate. Cosenza dispone di spazi ampi e attrezzati. La città è ben collegata con il resto della Calabria tramite autostrada A2 e la stazione ferroviaria, garantendo un flusso agevole di pubblico, troupe e ospiti».
Eppure c’è un’incognita politica, che non sfugge neanche all’Ai. «L’origine cosentina di Occhiuto è un punto a favore per Cosenza, perché mobilita il suo indirizzo politico e mediatico; ma il contesto di conflitto con il sindaco e le pressanti esigenze legate all’ospedale e al suo imminente cambio di poltrona rendono la scelta di Cosenza un risultato possibile, ma tutt’altro che scontato».