Per i Verdi, la sanità locale non è certamente «politically correct». Ed è il coordinatore regionale del partito di Bonelli, Giuseppe Campana, a denunciare il possibile depotenziamento o, addirittura, la chiusura del reparto di Oncologia dello spoke di Corigliano Rossano, facendosi portavoce delle preoccupazioni di una paziente. E per questo gira preoccupazioni e domande alla presidente della commissione regionale Sanità, Pasqualina Straface.

«Nel mezzo di una sanità sempre più allo sbando – spiega Campana – non restano che gli appelli, accorati, come quelli di una paziente oncologica che si è rivolta a noi nella speranza di essere ascoltata. E mentre in Calabria passano anche più di due anni per una visita endocrinologica e si paventano chiusure di reparti come la Nefrologia dello spoke di Corigliano Rossano, non possiamo non ascoltare le urla di dolore dei pazienti».

«Una di queste in particolare, ci ha chiesto di renderci portavoce di una preoccupazione che presto potrebbe trasformarsi in realtà, la chiusura, o il pesante ridimensionamento, dell’unità operativa complessa di Oncologia di Corigliano Rossano. La nostra amica paziente – sottolinea ancora il coordinatore regionale dei Verdi-Europa Verde – vorrebbe poter ricevere risposte certe, ad esempio, dalla presidente della commissione Sanità, Pasqualina Straface, alla quale chiede se le voci di corridoio relative al depotenziamento del reparto per l’andata in quiescenza del primario, il dott. Angelo Pomillo, possano compromettere il futuro di un servizio ospedaliero così importante, in un territorio vasto come la Sibaritide. Alla domanda ci uniamo anche noi».

Giuseppe Campana riferisce i pensieri affidatigli dalla paziente con una accorata lettera, in cui definisce il reparto «un’eccellenza», per esperienze dirette, ovvero dopo aver ricevuto le cure al Giannettasio di Rossano. «Il prossimo pensionamento del primario, dunque, potrebbe rappresentare una sfida di tenuta per il reparto. La paziente teme insomma che l’assenza del direttore dell’Uoc possa causare un ridimensionamento o addirittura una chiusura del reparto stesso. Noi – conclude il massimo rappresentante dei Verdi calabresi – proveremo con tutte le nostre forze a fare da cassa da risonanza all’ennesimo spauracchio sanitario e per questa volta invitiamo il commissario regionale alla sanità, il direttore dell’Asp di Cosenza ad agire prima, perché prevenire è meglio che curare. La prossima volta, però, non saremo così politically correct e non escludiamo azioni di piazza».