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Il cuore ha ragioni che la ragione non conosce. Così il dottor Rocco di Leo ha deciso di rinunciare al suo incarico di primario del Pronto soccorso dell’azienda ospedaliera di Cosenza, nonostante avesse già firmato il contratto, ufficialmente per non meglio precisate «ragioni sentimentali».
Per i calabresi non è una novità. Anche il professor Eugenio Gaudio, ex Rettore della Sapienza di Roma, rinunciò dopo 24 ore dalla nomina del Consiglio dei Ministri alla carica di commissario per la sanità calabrese perché la moglie non voleva venire in Calabria, infischiandosene del fatto che l’illustre marito sia di origine cosentine.
In entrambi i casi i gran rifiuti non sono fatti isolati ma arrivano al termine di una serie di no. A Cosenza, ad esempio, è la terza volta che un medico accetta l’incarico al Pronto soccorso per poi rinunciare. Prima di lui aveva gettato la spugna Domenico Lorenzo Urso apparso a Cosenza solo per l’inaugurazione dei nuovi locali del Pronto soccorso e poi fattosi di nebbia. Il suo predecessore, Pietro Scrivano, aveva invece resistito un anno e mezzo.