Sandro Principe. Basta la parola. Si basta un nome e un cognome. Poi non c’è spazio più niente e per nessuno, nè per i dubbi e per le incertezze. Sandro Principe ha dimostrato che nonostante gli anni, nonostante i tanti problemi, le vicissitudini pubbliche e private, ha posto in essere una straordinaria resistenza. Impensabile per un uomo della sua età, ma non per Sandro Principe, la cui vittoria a valanga segna una pagina storica, fatta di certezze nella governabilità.

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La gente premia Principe perché ha visto la decadenza di Rende, ha visto un enorme confusione politica, ha visto la macchia dello scioglimento per mafia. «Potevo rimanere a casa a godermi i nipotini” ha detto Sandro Principe ai microfoni di Dentro la Notizia su La C. Poi ha deciso di non farlo perché soffriva troppo nel vedere la decadenza di una città che anche e soprattutto grazie a lui è diventata un simbolo in tutta Italia, non solo dal punto di vista urbanistico, ma anche per il buon governo, per un grande sviluppo economico e imprenditoriale. La città di una grande università, di notevole innovazione e di sviluppo coerente. Tutto questo nel corso degli ultimi quarant’anni porta un nome e il cognome che tutti sanno, che la stragrande maggioranza degli elettori ha scritto su una scheda elettorale, decretando un successo che non ha precedenti.

Stabilità, buon governo, coraggio e determinazione saranno i punti guida di Principe che ha dato una lezione politica a tutta la classe dirigente calabrese, di destra e di sinistra, che davanti ad uno come lui non può far altro che balbettare.