Nelle prossime settimane la proposta di legge per la fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero approderà in Consiglio regionale, ma c’è già chi nutre l’ambizione di diventare sindaco. Si tratta di Simona Loizzo, deputata della Lega che, da eletta alla Cittadella, si fece fautrice di un’iniziativa legislativa che mirava all’unione di Cosenza con la sola Rende. Una volta compiuto il grande salto in Parlamento, i suoi colleghi di coalizione in Regione lavorarono alla bozza che prima di Natale ha completato l’iter nella I Commissione Affari Istituzionali presieduta da Luciana De Francesco (FdI).

Il primo firmatario della legge è Pierluigi Caputo di Forza Italia, ma tutti gli altri sette consiglieri di centrodestra espressione della provincia di Cosenza lo hanno supportato con la propria firma. Simona Loizzo oggi rompe gli schemi e si proietta al futuro. A meno di correzioni in corsa, già al vaglio delle parti in causa, la data di scioglimento dei tre comuni è fissata per il primo febbraio 2025. È quasi scontato che slitterà, anche al netto dei ricorsi che da Palazzo dei Bruzi avanzeranno.

«La grande Cosenza è figlia di un’ottica visionaria di Giacomo Mancini – spiega la deputata della Lega -. Il suo sogno è confluito nell’operato di Mario Occhiuto, anche se nella parte finale del suo secondo mandato è mancato lo slancio propulsivo verso la città unica. Tutto ciò rappresenta una zavorra di micro potentati che hanno timore di confrontarsi con un elettorato nuovo, più grande, e non più circoscritto solo ai vecchi territori».

Simona Loizzo entra quindi nel dettaglio: «Tutte le perplessità espresse da Caruso, Principe e Greco sono legittime, ci mancherebbe altro. Con Greco posso perfino essere d’accordo sulla chiarezza del percorso, ma non si può agitare lo spettro dell’aumento dei tributi derivante dalla situazione finanziaria di Palazzo dei Bruzi. Le fusioni agganciano finanziamenti che armonizzano questi processi e di conseguenza i bilanci. Mi chiedo, ribadisco, se qualcuno abbia la preoccupazione di perdere consenso. Noi di certo no»

Un sindaco leghista per Cosenza sarebbe un fatto epocale: il decennio di Occhiuto ad oggi rappresenta l’unica parentesi di un governo di centrodestra in città. «Io penso che potrei essere un ottimo sindaco – chiude Loizzo -. La Lega è un partito territoriale che esprime grandi potenzialità. Noi parliamo di autonomie locali e di micro comuni per le macro aree. Decideranno i partiti, ma non ci tireremmo indietro».