«Caruso si candida alla Regione? Ragazzi, non mettetemi in imbarazzo». Marcello Manna dribbla così la domanda che avrebbe dato un altro titolo al briefing con la stampa del Laboratorio Civico. Il movimento politico dell’ex sindaco di Rende si è ringalluzzito dopo l’esito di Mala Arintha che, a detta del vecchio primo cittadino «insieme alle sentenze di primo grado di Reset conferma che quanto fatto a noi è stato totalmente ingiusto».

L’avvocato penalista annuncia di aver presentato un esposto alla Procura della Repubblica nei confronti di un funzionario del municipio e un ex assessore della sua giunta. «Dalle verifiche effettuate – dice – su 15 persone escusse presso caserma dei Carabinieri “Paolo Grippo”, solo 2 hanno riferito circostanze rilevanti. Le abbiamo confutate e sono risultate non veritiere. Di conseguenza abbiamo presentato un esposto presso gli organi competenti. In base a questo, oggi siamo nelle condizioni di affermare che c’è stato un grande imbroglio nei confronti del Comune di Rende».

Laboratorio Civico pronto alle elezioni di Rende

La squadra di Marcello Manna era quasi al completo. C’erano Marta Petrusewicz, Lisa Sorrentino, Annamaria Artese, Salvatore Esposito, Marco Greco, Giovanni Gagliardi e Romina Provenzano. Anche l’ex patron del Rende Calcio Fabio Coscarella si è affacciato per un brindisi. Tutti sono già pronti alla campagna elettorale che si annuncia lunga e, probabilmente, cattiva come quella referendaria. «Siamo pronti a proporre le nostre idee agli elettori e su questo ci misureremo alle urne senza volgari manifestazioni pseudo-antimafia sotto il comune. A breve – prosegue l’ex sindaco – ci vedremo per contenuti più precisi e cose di maggiore serietà».

Il Laboratorio Civico proseguirà sulla strada del civismo («non è in discussione la nostra attenzione ai temi sociali, per gli altri vogliamo discuterne con chi condividerà il nuovo percorso») e Manna si smarca (per il momento?) da tutti i protagonisti del Sì e del No alla città unica. «Siamo liberi da quegli schemi e da compagnie imbarazzanti che hanno contribuito bi-partisan allo scioglimento. Il 77% di non votanti al referendum la dice tutta sulla forza dei partiti: c’è un distacco enorme da loro. Noi abbiamo aperto la città al dialogo».

L’attacco ai commissari

Poi si passa all’attacco della triade, di recente lo sport preferito da vecchie maggioranze e aspiranti tali. «I commissari stanno facendo un disastro, chiederemo al Prefetto di intervenire – sentenzia Manna -. Le tasse sono al massimo, la loro idea è la repressione come quella pubblicizzata dal capo vigili che ha annunciato di aver triplicato multe. Noi vogliamo tornare a far correre Rende».

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Poi un altro richiamo alla città unica che non ci sarà. «Corigliano Rossano emerge ogni giorno che passa e se Cosenza non è come Rende, quasi ci manca. Tutto ciò, però, grazie al nostro lavoro. Non in ultimo il Psc. Sapete la novità? – chiede sarcasticamente – I commissari hanno convocato la commissione Urbanistica e le hanno chiesto di completare il lavoro. Hanno sì annullato lo strumento da noi adottato, ma adesso lo approveranno in toto».

Il cin cin natalizio si è concluso con Artese che, dopo aver denunciato nei giorni scorsi la perdita di 5 milioni di finanziamento per il progetto Ermes, spiega: «Rende non ha più l’ufficio di piano che di solito spetta al comune capofila dell’ambito Welfare. È finito a Castrolibero». Sorrentino, secondo molti la futura candidata a sindaco, denuncia «una totale mancanza di trasparenza su quei fondi da noi intercettati in un clima di semi guerriglia». Laconica, infine, Petrusewicz: «Principe ha vinto una campagna referendaria sul bla bla bla: Rende è cambiata radicalmente».