Il caso della presunta firma falsa sulla mozione di sfiducia per il segretario Vittorio Pecoraro ha agitato ancora di più le acque tra i democrat bruzi. Come noto, a margine di una segnalazione fatta dal componente dell’assemblea provinciale Lorenzo Principe, è stata inviata un’informativa alla commissione di garanzia che vaglierà il da farsi nei prossimi giorni. Nel frattempo, la presidente Maria Locanto ha rotto parzialmente il silenzio dietro cui si è trincerata, nonostante sia una delle protagoniste principali delle cronache politiche recenti.

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Il suo nome è stato proposto dai tre consiglieri di “Democrazia e Partecipazione” di Palazzo dei Bruzi, Francesco Graziadio, Aldo Trecroci e Gianfranco Tinto, come identikit ideale per un posto in giunta. Dell’iniziativa pare sia stata informata, a sorpresa, ad incontro già avvenuto tra i dissidenti e Franz Caruso. A riguardo nessun commento, mentre ciò che le preme puntualizzare riguarda il partito. «Troppe polemiche sui giornali – ha spiegato -. Ogni questione è giusto che venga affrontata negli organismi preposti. Io sono per l’unità, sempre. Tanto che ho firmato un documento in cui chiedo a tutti di restare all’interno del Partito Democratico».

Sulla questione sollevata da Lorenzo Principe, aggiunge un particolare. «Ho risposto alla sua segnalazione con una mail. L’ho ringraziato per averci messo sul chi va là – ha concluso Maria Locanto – ma io, che dovrò convocare l’assemblea, non ha ancora ricevuto nessuna richiesta con la sua firma. Il modo per alimentare un dibattito interno, ad ogni modo, non è certo quello che caratterizza le ultime settimane. Mi auguro si cambi rotta, perché la sottoscritta pensa al “noi” e non coltiva orticelli».