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Una posizione garantista sullo scioglimento del comune di Rende per infiltrazioni mafiose, senza mai nominare però Marcello Manna, Annamaria Artese e Fabrizio Totera. La federazione provinciale del Partito Democratico di Cosenza da un lato lo definisce «un evento drammatico che non può essere liquidato con un commento di parte nell’ordinaria dialettica fra le forze politiche», dall’altro però è consapevole che il provvedimento del Ministro Piantedosi sbroglia in automatico una serie di matasse interne ai democrat.
Il segretario provinciale Vittorio Pecoraro è anche il commissario del circolo di Rende (di cui fa parte il consigliere Luigi Superbo), dopo che ha avocato a sé i poteri della segretaria cittadina Artese, a sua volta elemento di spicco della giunta Manna. Lo stesso ex sindaco, sospeso ormai da tempo, ha continuato a presenziare alle iniziative del Pd come ad esempio la più recente sulla fusione dei tre municipi.
In questo scenario si stagliano le riunioni, ai fini elettorali, tenute dallo stesso Pecoraro con i rappresentanti di Attiva Rende, Innova Rende e della Federazione Riformista: i principali oppositori di Marcello Manna e del suo esecutivo. «Il Partito Democratico – dicono alla luce dell’ultimo provvedimento – non abbandonerà mai Rende e continueremo a lavorare per aggregare le forze le progressiste alternative alle destre».
Insomma, così come è la tendenza a livello nazionale, lo sguardo è rivolto alle urne e a breve si cercherà un’intesa anche con il Movimento 5 Stelle di Anna Laura Orrico, sempre in prima fila nel chiedere conto delle inchieste ai vertici del municipio. Insieme alla Cgil e a una serie di associazioni sfilò per Via Rossini dopo gli arresti di Reset. Prima di stringere alleanze, tuttavia, c’è da fare i conti con l’oste. Rappresentato in questo caso dalla Regione Calabria, i cui consiglieri sono fortemente motivati a completare l’iter di fusione con Cosenza e Castrolibero.
«Questa vicenda scuote nel profondo la vita politica calabrese e genera nei cittadini, oltre che sfiducia e disillusione, anche sconcerto e preoccupazione per il futuro di uno dei comuni più importanti del Mezzogiorno. In attesa di conoscere nel dettaglio gli atti posti alla base del provvedimento adottato ieri sera dal Consiglio dei Ministri – evidenzia Pecoraro – vogliamo ribadire, nella salvaguardia delle garanzie di tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda e incluse quelle di ricorrere alla giustizia amministrativa, il nostro sostegno ai rappresentanti del Governo a livello locale, nella persona del Prefetto Vittoria Ciaramella, e al lavoro che gli uomini dello Stato compiono ogni giorno con l’obiettivo di prevenire e contrastare le insidie della criminalità».
Come detto, non un cenno a Manna, Artese e Totera. «Adesso – dice il segretario democrat – il percorso per ritornare ad un’ordinaria vita amministrativa richiederà tempo e impegno da parte di tutti e il Partito Democratico ha il compito di vigilare affinché sia garantita una tenuta etica all’altezza delle aspettative dei nostri elettori e dei cittadini tutti. In questo scenario, è essenziale continuare il lavoro di ascolto intrapreso da parte nostra negli ultimi mesi con il coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni locali e delle forze sociali, al fine di garantire una partecipazione democratica e trasparente nel processo di ripristino e rinnovamento delle istituzioni».
Il Partito democratico non ha partecipato alle elezioni amministrative del 2019 con il proprio simbolo e non ha assunto una posizione ufficiale in seno all’indirizzo amministrativo. Mai, per farla breve, ha commentato un provvedimento, forti della vicinanza oggettiva di Marcello Manna e Annamaria Artese. La rottura definitiva con la segreteria di Pecoraro è avvenuta in concomitanza dell’approvazione del Psc.
«Nell’esprimere la nostra fiducia e volontà di collaborare lealmente con l’organismo commissariale che si insedierà nelle prossime ore – concludono dalla Federazione del Pd provinciale – ribadiamo che le nostre priorità sono, per ora, quelle: di non far perdere a Rende nei prossimi due anni le opportunità del Piano di Ripresa e Resilienza (che terminerà nel 2026) e della Programmazione UE 2021-2027; garantire la partecipazione e rappresentanza di Rende nel dibattito in corso sulla costituzione della città unica per l’area urbana di Cosenza; assicurare e garantire la qualità dell’erogazione dei servizi pubblici».