Gli echi dell’agitato mondo del Pd di Cosenza valicano i confini della vasta provincia bruzia ed abbracciano l’intera regione. «La vita democratica all’interno di un partito si regge su regole contenute nel suo statuto, che regola i rapporti tra gli iscritti e le istituzioni. Chi decide di tesserarsi accetta le regole contenute in quello statuto e chi rappresenta nelle istituzioni quel partito deve mantenere un comportamento nel pieno rispetto del partito che gli ha consentito la candidatura e al mandato ricevuto dagli elettori». Lo afferma Teresa Esposito, portavoce regionale della Conferenza Democratiche in una nota co-firmata anche le portavoci provinciali Simona Colotta (Cosenza), Barbara Panetta (Reggio Calabria), Vladimira Pugliese (Vibo Valentia), Lidia Vescio (Catanzaro) e Benedetta Ventura (Crotone).

La sortita mediatica ha come tema non tanto l’espulsione dal Pd di Cosenza dei consiglieri comunali Gianfranco Tinto, Francesco Graziadio e Aldo Trecroci, ma il loro ultimo comunicato stampa con attaccano frontalmente il circolo bruzio. «Non entro nel merito di quanto accaduto al Comune di Cosenza relativamente ai tre eletti nelle liste del PD – prosegue Teresa Esposito -. Mi risulta, però, bizzarra l’interpretazione che questi danno delle decisioni del Pd locale, addebitando una nota a firma della segretaria del circolo cittadino, non a Rosi Caligiuri, ma a Nicola Adamo, come se le opinioni di una donna non possano avere esistenza politica».

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Poi ancora: «Il tentativo misogino di delegittimare il ruolo politico di Caligiuri è un atto maschilista che mira a sminuire il grande lavoro svolto sino ad oggi e le sue capacità politiche e intellettive. Questo il vero discrimine nei confronti di una donna che del riconoscimento della differenza di genere ha sempre fatto un punto centrale del suo progetto politico e personale».

Teresa Esposito, in chiusura del suo intervento, si rivolge direttamente alla segretaria del Pd Cosenza Rosi Caligiuri. «Sfatando il pregiudizio sessista, secondo il quale una donna capace, soprattutto se giovane, esiste solo se espressione di una mente maschile. Esprimiamo la nostra piena solidarietà alla segreteria cittadina del PD invitandola a proseguire il lavoro intrapreso nell’esercizio del suo ruolo, ed ai tre consiglieri l’invito a rientrare nel gruppo consiliare del Pd ritrovando il confronto e il dialogo che ci si aspetta all’interno della vita democratica».