di Elio Bozzo*

Il Partito democratico cresce nei consensi e vince anche alle amministrative nel turno di  ballottaggio su tutto il territorio nazionale. In Calabria registriamo la vittoria a Vibo Valentia. Stasi vince largamente a Corigliano-Rossano e nonostante questo solo grazie all’impegno di qualche dirigente locale il partito tira su una lista che ottiene il 3,7 per cento un risultato che parla da se. A Montalto Uffugo dopo una iniziale candidatura di un noto e stimato medico sotto il vessillo del Pd a seguito di  rinuncia dello stesso si sono perse le tracce del partito. A Mendicino il partito é stato totalmente assente e nei comuni della provincia dove si è votato si sono verificate diverse questioni. A ciò si aggiunge una assenza totale di guida politica da parte della segreteria provinciale e cittadina iniziata già con la vicenda della candidatura a Presidente della Provincia.

E mentre da più  parti sale forte la richiesta di incontro e discussione sui tanti temi e problemi che attanagliano i cittadini la segretaria del circolo cittadino rinvia per la seconda volta l’assemblea adducendo come motivazione che si registravano varie assenze (di chi? e così tanti da giustificare il secondo rinvio?) senza tener conto di quanti invece avrebbero voluto partecipare. In tutto ciò registriamo che la Commissione di Garanzia ha proceduto alla espulsione dal partito dei tre consiglieri comunali che avevano espresso la necessità di aprire una discussione sulle questioni che venivano poste all’o.d.g. del consiglio comunale al fine di raggiungere una posizione unica, richiesta a parere mio di alto senso civico e di democrazia, ma rimasta inascoltata per cui hanno deciso di costituire un altro gruppo consiliare.

Tuttavia ritengo che al netto dell’osservanza delle regole statutarie, la commissione abbia svolto il ruolo di competenza avviando quindi una stagione di chiarimenti e di applicazione delle regole su tutte le vicende (che riguardano rappresentanti di partito di istituzioni o di tesserati) che si sono verificate durante questa tornata elettorale.

È necessario pertanto recuperare una reputazione ed una credibilità per restituire al partito una identità fondata sui valori, sulla cultura della Garanzia, dei diritti ma anche dei doveri e delle responsabilità accompagnata da una solida etica ed una morale pubblica cristallina. Questo progetto ha bisogno di persone credibili che non siano state protagoniste di scelte politiche che ci hanno portato a sconfitte elettorali o a divisioni interne al partito. Chi ha prodotto danni nn può essere protagonista di una rinascita del partito. Ricostruiamo quindi un partito libero, inclusivo, solidale, democratico e progressista senza logiche correntizie se intese come corporazioni poste a difesa di postazioni ma intese come rappresentanze di distinguo che possono e debbano trovare una sintesi comune nella dialettica politica.
*Elio Bozzo, presidente di Rumore Democratico