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Non è stata per il momento una campagna elettorale dai toni alti. Qualche colpo basso fisiologico in un periodo così carico di pathos, ma l’avvicinarsi alle elezioni di Rende non ha dato particolari segni di criticità. Ad ogni modo le associazioni “Libera contro le mafie”, tramite il presidio di Cosenza con la sua referente Franca Ferrami, e “Insieme per il Bene Comune” auspicano che i cinque candidati a sindaco sottoscrivano un “Patto per la città” contro mafia e corruzione. Hanno indirizzato la richiesta a Giovanni Bilotti, Marco Ghionna, Sandro Principe, Luciano Bonanno e Rossella Gallo. L’incontro dovrebbe per la sottoscrizione del patto tenersi lunedì alle 17.30 alla Biblioteca civica di Rende.
Il Patto si configura come un patto etico, civico e politico tra i candidati e le candidate, i rappresentanti eletti e il corpo elettorale. L’obiettivo è costruire un percorso di co-governance: cittadini non più semplici spettatori, ma protagonisti attivi delle scelte pubbliche.
Il documento prevede impegni precisi:
- Durante la campagna elettorale, niente denigrazione o strumentalizzazione delle paure, ma ascolto, confronto con la società civile e proposte chiare su temi come trasparenza, disabilità, disagio sociale e ambiente.
- Dopo le elezioni, l’impegno dei candidati si rafforza con l’obbligo di aggiornare l’agenda politica insieme ai cittadini, rendere pubbliche eventuali appartenenze associative e sottoscrivere la dichiarazione antimafia secondo il Codice di autoregolamentazione della Commissione parlamentare.
Il cuore del patto: legalità, trasparenza, inclusione
Il patto legalità viene declinato in molteplici dimensioni:
- Etica pubblica: gestione corretta del denaro pubblico, lotta a ogni forma di clientelismo, adesione al “Codice Etico per la buona politica” di Avviso Pubblico.
- Legalità concreta: piena attuazione delle leggi antimafia, valorizzazione dei beni confiscati, sostegno agli imprenditori che denunciano le estorsioni, contrasto al gioco d’azzardo e all’usura.
- Memoria attiva: intitolazione di spazi pubblici alle vittime di mafia, sostegno ai familiari e piena attuazione della legge n. 407/98 sul collocamento obbligatorio.
- Inclusione sociale: lotta alla povertà estrema, diritto alla residenza per chi ne è privo, accesso ai servizi per tutti.
Governance aperta e cittadini monitoranti
Uno dei punti più innovativi del patto è la promozione di una “comunità monitorante e collaborante”, composta da cittadini attivi e informati che affiancheranno – anche in modo critico – l’amministrazione comunale. È previsto:
- L’accesso semplificato agli atti;
- La pubblicazione online di bilanci, verbali e deliberazioni;
- L’istituzione di Tavoli di dialogo permanenti con le forze sociali;
- L’inserimento in Giunta di un Assessorato alla partecipazione e alla co-governance.
Un impegno anche per gli elettori
Il patto legalità non chiama in causa solo i rappresentanti politici, ma anche i cittadini. A loro viene chiesto di non chiedere favori personali, di partecipare attivamente alla vita democratica, di offrire un contributo critico e costruttivo per migliorare la città, anche quando al governo c’è chi non si è votato.