Il Consiglio comunale di Cosenza si è aperto con un lungo applauso al capo ufficio stampa di Palazzo dei Bruzi Pino Didonna. Ligio al dovere come pochi, ha ricevuto un riconoscimento bipartisan nel giorno del suo compleanno da parte di tutto il pubblico consesso dopo che il consigliere Giuseppe d’Ippolito aveva dato il la. A seguire l’Assise ha approvato all’unanimità dei presenti il riconoscimento del Samudaripen, il genocidio perpetrato contro il popolo rom e sinti durante la seconda guerra mondiale. L’ordine del giorno, presentato dai consiglieri Giuseppe Ciacco e Francesco Gigliotti, è stato discusso e votato nella sala consiliare di Palazzo dei Bruzi.

Il documento impegna il Sindaco Franz Caruso e la Giunta comunale non solo a riconoscere ufficialmente il Samudaripen, ma anche a promuovere attività culturali e di sensibilizzazione, in collaborazione con le associazioni rom e sinti locali, al fine di rafforzare il dialogo interculturale e contrastare ogni forma di discriminazione.

Nella premessa del documento si ricorda che il termine Samudaripen, in lingua romanì, significa “tutti morti” e indica il genocidio di oltre 500mila rom e sinti ad opera dei regimi nazifascisti, un dramma a lungo trascurato dalla narrazione storica ufficiale. Viene inoltre sottolineata la presenza in città di una comunità rom di circa 850 persone, integrata nel tessuto sociale locale.

Il presidente della Commissione Politiche sociali, Giuseppe Ciacco, ha definito il riconoscimento «un gesto di grande civiltà e umanità», ribadendo l’importanza di non dimenticare questa pagina di storia. L’assessora al Welfare, Veronica Buffone, ha ricordato il lavoro svolto accanto all’associazione Lav Romanò e ha invitato a inserire ufficialmente il Samudaripen nella Giornata della Memoria prevista dalla legge 211/2000.

La consigliera Daniela Puzzo, intervenuta anche a nome di Gigliotti, ha ripercorso le vicende storiche dell’internamento dei rom in Italia, sottolineando la necessità di contrastare pregiudizi e generalizzazioni ancora presenti. Gigliotti ha dedicato il voto al ricordo di Luigi Bevilacqua, giovane attivista rom e vicepresidente di Lav Romanò.

Emozionante anche l’intervento di Fiore Manzo, presidente dell’associazione Lav Romanò, che ha ricordato le persecuzioni subite dalla sua comunità e l’importanza del riconoscimento come atto di giustizia e memoria storica.

Tra i consiglieri intervenuti nella fase delle dichiarazioni di voto, Bianca Rende ha parlato di “debito di riconoscenza” nei confronti della comunità rom, mentre Michelangelo Spataro e Giuseppe D’Ippolito hanno rimarcato l’importanza del voto consiliare al di là delle appartenenze politiche. Francesco Alimena ha auspicato una partecipazione congiunta al Cosenza Pride da parte di Lav Romanò, esprimendo sostegno all’impegno dell’amministrazione per i diritti umani.

L’approvazione del documento inserisce ufficialmente Cosenza tra le città italiane che riconoscono il Samudaripen, accanto a Orsogna e Cagliari, rafforzando l’identità della città come promotrice di inclusione, memoria e rispetto dei diritti fondamentali.