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L’individuazione degli scrutatori per il prossimo referendum sta agitando le acque in comune. A Palazzo dei Bruzi ci sono visioni differenti tra i quattro componenti della Commissione elettorale. Sono per la nomina diretta i consiglieri Roberto Sacco (lista “Franz Caruso Sindaco”, che però non è d’accordo) e Michelangelo Spataro (“Gruppo Misto” di minoranza, in procinto di passare alla Lega), mentre Bianca Rende (dell’omonimo gruppo consiliare) e l’assessore Pina Incarnato (delegata dal primo cittadino) spingono per il sorteggio.
A norma di regolamento
Ieri, in particolare, c’è stata una discussione animata chiusa da una presa di posizione di Sacco abbastanza netta sul gruppo WhatsApp. Margini di trattativa non dovrebbero essercene, anche se sono in programma altre riunioni e l’epilogo va ancora scritto. Sacco e Spataro rivendicano quanto sancito dalla legge ed agiranno di conseguenza. La norma a cui fanno riferimento, anche sul portale del comune, recita che «in occasione delle consultazioni elettorali gli scrutatori di seggio sono nominati dalla Commissione Elettorale che procede, anche alla redazione di una graduatoria degli scrutatori supplenti». Ogni nome viene individuato all’interno dell’apposito Albo.
Bianca Rende e il suo cavallo di battaglia
Il punto è che esisteva un accordo post-elettorale tra le varie forze politiche che compongono la squadra di governo. Intesa che viaggiava in ben altra direzione. In più c’è un caso eclatante e riguarda Bianca Rende. I più attenti ricorderanno che, rinunciando al posto in giunta, stipulò un patto con gli uomini di Caruso ad inizio consiliatura tanto da essere nominata nella commissione elettorale col voto unanime della maggioranza. L’intento era quello di condurre “da dentro” la battaglia per il sorteggio. A riguardo, non è difficile rintracciare il suo commento a margine dell’elezione.
Disse che tale ruolo «in un’economia depressa come quella meridionale diventa ragione di scambio elettorale, per i pochi euro della retribuzione, che certamente non stimola la partecipazione di qualità, alimentando un mercimonio che squalifica una funzione pubblica che reclama invece imparzialità e pari opportunità per tutti». Chiuse evidenziando col pennarello rosso a futura memoria, di «aver ricevuto rassicurazioni dai capigruppo della attuale maggioranza uscita vincente dal secondo turno di ballottaggio del 16 e 17 ottobre scorsi».