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La consigliera Bianca Rende ha pubblicato sui propri canali social un messaggio che stanno ricevendo le famiglie i cui figli usufruiscono del servizio relativo alle mense scolastiche. Servizio questo erogato dal Comune di Cosenza a favore degli alunni della scuola infanzia, primaria e secondaria di primo grado.
L’ex candidata a sindaco ne ha contestato la metodologia utilizzata per la comunicazione. «In sostanza – spiega raggiunta telefonicamente – come da contratto stipulato con la società appaltatrice, Palazzo dei Bruzi si è adeguato ai nuovi parametri Istat relativi al costo della vita e le tariffe hanno subito delle modifiche. Si critica (giustamente) il Governo perché informa i precettori di Reddito di cittadinanza dell’interruzione della misura con un sms e poi si fa lo stesso con le tariffe della mensa scolastica comunale».
A corredo di quanto pubblicato, ha aggiunto una testimonianza: «“Bianca buongiorno – si legge -. Sei a conoscenza del fatto che centinaia di famiglie cosentine, che aderiscono al servizio mensa, sono state avvisate di notte, con un messaggio criptico di un aumento applicato ad alcune fasce di reddito? Non c’è riferimento a quale servizio erogato. Molti hanno scoperto nella mattinata che si tratta della mensa e che avendo la delibera data pregressa, sono state prese dai soldi anticipati per i pasti, le somme a conguaglio di quanto già consumato finora. Pertanto molti bambini stamattina sono a rischio digiuno perché i budget sono stati prosciugati da questa operazione vergognosa. Ci potresti dare informazioni in merito?”».
«Il riferimento che fa questo genitore – spiega Rende – è alla card utilizzata per le mense dei ragazzi. Fino ad oggi, in base alle fasce ISEE, le famiglie con redditi medi pagavano 4 euro o 5.5 euro. Il rischio che si corre è che, senza una comunicazione capillare a riguardo, che non può certo essere un sms delle 23.15, alcuni rischiano di restare senza credito perché ignari dell’aumento».
Bianca Rende fa sapere inoltre che di questo argomento ha già discusso la settimana scorsa in commissione Istruzione. «La mia proposta è un emendamento nel bilancio 2024-2025 che verrà approvato a dicembre, in cui chiediamo al Comune di predisporre qualche fondo per le famiglie di reddito medio (le basse pagano già 50 centesimi, ndr). L’idea nasce dal fatto che con l’approvazione del rendiconto 2023-2025 avvenuta martedì, si libera qualche risorsa che potremmo utilizzare per abbassare il costo dei servizi comunali. Le famiglie sono in difficoltà».