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La legge di fusione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero verrà depositata a breve dai consiglieri regionali. Lo ha spiegato in un’intervista al nostro network Giuseppe Graziano, evidenziando come «la maggioranza sia compatta su questo argomento».
Il Generale, da poco transitato in Azione dopo essere stato eletto con l’Udc a sostegno di Roberto Occhiuto, è tra i firmatari di quella bozza destinata a quanto pare ad approdare nelle commissioni. Arrivano conferme anche da parte di altri consiglieri, mentre nessun esponente del Pd o del M5S condivide l’idea di creare un comune unico cancellando i centri di governo attualmente esistenti. Le interlocuzioni con i democrat, specialmente con Franco Iacucci, si sono arenate sul nascere.
Gli effetti sul voto di Castrolibero
Il 14- 15 maggio Castrolibero eleggerà il suo nuovo sindaco, dopo che per due mandati Giovanni Greco ha retto le redini del municipio. Il favorito è Orlandino Greco che, proprio ai nostri microfoni, non ha esitato a bocciare quello che a suo avviso sarebbe un tentativo di annessione. «Pensare che si possa pensare di estinguere una storia e una tradizione con due fogli di carta, mi fa rabbrividire – disse lo scorso 15 febbraio -. Siamo aperti ad ogni valutazione, ma contrari al tentativo superficiale e maldestro di operazioni politiche. È una cosa indegna che il quorum sia complessivo e non circoscritto ai singoli comuni. È un obbrobrio costituzionale che era già in essere».
L’ex consigliere regionale fece poi riferimento poi ad una proposta di legge che, da capogruppo alla Cittadella, aveva avanzato al resto del consiglio. «Il quorum deve essere singolo. Dinanzi alla volontà popolare che nel caso sarà espressa da Castrolibero in autunno, sono curioso di vedere come si porranno dalla Regione».
Le tappe della legge regionale
Secondo la bozza divenuta pubblica un paio di mesi fa, il 1° febbraio 2025 Cosenza, Rende e Castrolibero dovrebbero cessare di esistere L’istituzione di un nuovo centro di governo avverrebbe mediante la fusione tra i tre comuni dove, tra meno di due anni, i sindaci, le giunte ed i consigli decadrebbero dalle loro funzioni e di conseguenza i loro componenti cesserebbero dalle rispettive cariche. La prospettiva, di conseguenza, non piace affatto ad Orlandino Greco che è già pronto a fare le barricate in caso di elezione.
Stesso discorso per Franz Caruso. Dalla Regione hanno lamentato più volte il procrastinare di un incontro ufficiale con i vertici di Palazzo dei Bruzi, che dal canto loro non sono intenzionati a rinunciare neanche ad un solo giorno del mandato conferitogli dai cittadini. Il coltello dalla parte del manico ce l’ha la Cittadella, che contestualmente segue con grande attenzione l’evolversi della vicenda Rende. Lo scioglimento del comune e l’avvento dei commissari eliminerebbe una controparte con cui dialogare, ecco perché il contenuto della relazione della Commissione d’accesso antimafia depositata in Prefettura rappresenta uno dei pezzi di questo complicato puzzle politico-amministrativo.