Nella prossima settimana la proposta di legge per la fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero completerà il suo iter nella I commissione Affari Istituzionali presieduta da Luciana De Francesco. Gli otto firmatari dell’iniziativa legislativa, tutti consiglieri di centrodestra cosentini, una volta ottenuta la risoluzione porteranno nell’assise regionale il testo per l’approvazione. Quando il pubblico consesso darà il semaforo verde, poi, il referendum consultivo andrà indetto entro 90 giorni. Il primo firmatario Pierluigi Caputo, dai nostri studi, qualche giorno fa ha spiegato che i cittadini saranno chiamati alle urne dopo le Europee e le Amministrative. Presumibilmente a settembre, dopo l’estate.

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Questa mattina, tuttavia, si è svolta l’ennesima iniziativa dell’avanguardia indipendentista dei tre comuni. Organizzata dal comitato spontaneo del “no alla fusione” sorto a Rende, ha visto tra gli altri la partecipazione del sindaco socialista di Cosenza Franz Caruso e di Orlandino Greco, primo cittadino di Castrolibero e leader di Italia del Meridione fresca di alleanza con la Lega di Matteo Salvini. È stata presentata una proposta di legge di iniziativa popolare (supportata da Antonello Barbieri, presidente dell’associazioni fusioni) di modifica alla legge regionale n.13 del 5 aprile 1983.

Si tratta di quella che disciplina le norme di attuazione dello statuto per l’iniziativa legislativa popolare e per i referendum. A spiegarne i contenuti è Fabio Liparoti del comitato spontaneo rendese. «La depositeremo nei prossimi giorni in Consiglio regionale – dice -. Chiederemo di modificare la norma per lo svolgimento referendum che, in occasione delle fusioni e sebbene consultivo, la legge possa essere approvata solo se in ogni singolo comune ci sia una maggioranza voti favorevoli. Viceversa, sarebbe chiaro che l’assise dovrebbe fermarne l’iter. Ci rivolgiamo al buon senso del centrodestra regionale, perché ci sono consiglieri disposti ad ascoltare le nostre istanze. Ci servono 5mila firma e possono essere raccolte in tutta la Calabria: riteniamo di superare di gran lunga la soglia minima».

Presente il commissario prefettizio Giuffrè

Ha introdotto i lavori Pierpaolo Iantorno, anche lui esponente del comitato rendese. Parlando di un «tentativo di annessione in corso» ha poi ceduto la parola ai rappresentati a Mario Bozzo, rappresentante del Comitato città poilicentrica di Cosenza, e a Massimo Scarpelli del Forum di associazioni di Castrolibero. Entrambi hanno sostenuto la totale assenza di partecipazione da parte della Regione e che dall’iniziativa in essere arriverebbero soltanto svantaggi. Non è passata inosservata, inoltre, la presenza ad un’iniziativa di stampo politico del commissario prefettizio di Rende Santi Giuffrè: «Porto i saluti a margine di un invito istituzionale – ha detto rispondendo a precisa domanda – Noi non assumiamo posizione riguardo alla proposta di legge regionale, ma ascoltiamo la gente e il sentire comune. Si può fare il commissario straordinario anche senza essere freddi e burocratici, ma tenendo presente il polso della popolazione».

Franz Caruso e il ricorso

Franz Caruso, dal canto suo, già ieri aveva ribadito la propria posizione denunciando «atteggiamenti autoritari di Palazzo Campanella, che tenta di baipassare i metodi della condivisione e della partecipazione». «Il fatto che il Governo “amico” non abbia impugnato la legge, non significa che non presenti profili di incostituzionalità. Vorrei chiedere a Pierluigi Caputo – ha aggiunto oggi il sindaco di Cosenza – perché in 10 anni di amministrazione Mario Occhiuto e di 5 di presidenza del consiglio comunale dello stesso Caputo non si sia mai parlato di conurbazione e di fusione. Combinazione, nel 2021 dopo la sconfitta del centrodestra, si è messa in campo subito questa azione. L’azione è antidemocratica e mortifica il territorio, mentre io fui l’unico candidato a sindaco a proporre nel programma la città unica, ma a margine di un percorso inclusivo».

Orlandino Greco e la posizione degli “alleati”

Orlandino Greco è stato di recente quello più battagliero, con dichiarazioni al vetriolo. Tra i nuovi alleati della Lega, tuttavia, compaiono consiglieri regionali firmatari della proposta di legge sulla fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero come Pietro Molinaro. Non solo, la deputata Simona Loizzo fu la prima a presentare una bozza iniziale quando era in Regione. «Questa legge non ha ragione di essere, la fusione deve essere fatta partendo dal basso e questa legge di legge di iniziativa popolare restituirà dignità ai cittadini. La posizione del Carroccio? Ci confronteremo con loro, cercheremo di fargli capire che non ha ragion d’essere ciò che hanno presentato» ha detto.