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La nuova segreteria varata da Vittorio Pecoraro continua a far discutere nonostante ieri si sia riunita per la prima volta confermando la nostra indiscrezione: verranno organizzati dei banchetti per il sì alla città unica. A prescindere dall’aspetto legato alla fusione, dove il circolo locale ha una posizione differente da quella del resto del partito, nei giorni scorsi si sono registrati duri attacchi in particolare di Mario Valente, segretario regionale dei Giovani Democratici, dell’associazione Controcorrente e dal segretario del circolo di Amantea Enzo Giacco. Ieri è stato il turno del sindaco di Acri Pino Capalbo.
Il primo cittadino del comune silano ha così scritto sul suo profilo social. «Il segretario provinciale del PD, Vittorio Pecoraro, vara la nuova Segreteria come di sua esclusiva competenza – ha evidenziato -. Tuttavia, non riunisce l’Assemblea e la Direzione provinciale si dimette, poi revoca le dimissioni senza fare una analisi seria del voto amministrativo ed europeo. Non si preoccupa del fatto che nella stragrande maggioranza dei comuni calabresi non si comprende se ad amministrare sia il Centro Sinistra o il Centro Destra. Ma non è importante tutto questo, l’importante è rimanere in carica».
«La linfa vitale del PD sono gli amministratori, i sindaci, che non vengono convocati da non so quanto tempo. Per non parlare della mancanza di direzione e canalizzazione delle iniziative dei Consiglieri provinciali della Provincia di Cosenza, nonché della assoluta indifferenza rispetto alle elezioni del Direttivo ARRICAL: se fosse stato preceduto da riunioni, anziché la desertificazione, ci avrebbe forse consentito la possibilità di essere maggioranza. Mi fermo qui per non alimentare ulteriori polemiche – spiega ancora -. Se sono queste le premesse per poter costruire da Cosenza la più grande federazione della Calabria come alternativa al CD regionale, devo dire che le condizioni per andare a sbattere contro un muro ci sono tutte. Buon lavoro Segretario, preferisco essere una voce fuori dal coro in un gruppo di voci intonate. Le persone intelligenti sono quelli che sanno riconoscere i propri errori, ed io, onestamente, ho sbagliato a sostenerla».