«Il genocidio in Palestina ha smascherato le contraddizioni delle democrazie occidentali. Per 18 mesi abbiamo visto la fame usata come arma, la distruzione degli ospedali e di tutto il territorio, il massacro di un’intera popolazione.

Tutto ciò è stato reso possibile dall’ipocrisia di USA e UE, che hanno avallato la propaganda genocida israeliana, come hanno sempre negato la Nakba del 1948. Le voci contrarie sono state criminalizzate, mentre media e istituzioni giustificano il genocidio e nascondono il traffico di armi con Israele. Non saremo complici dello sterminio di un popolo: denunciamo e boicottiamo le responsabilità di istituzioni e aziende complici del genocidio! La corsa al riarmo fa parte del problema!

Scendiamo in piazza anche contro la corsa al riarmo e il piano europeo Rearm Europe, che prevede l’investimento di 800 miliardi nel settore bellico. Riarmo significa acquistare le tecnologie israeliane sperimentate nel genocidio a Gaza, ma significa anche entrare nella spirale di un’economia di guerra, con la riduzione delle risorse destinate al welfare e persino alla transizione ecologica.

Ancora una volta, in nome della difesa dei grandi profitti, il costo sarà tutto sulle spalle della popolazione, che pagherà le conseguenze su salari, prezzi e servizi. Questo è l’ordine che ci vogliono imporre: il genocidio, la guerra, l’impoverimento diffuso, lo smantellamento di servizi e diritti, la devastazione dei territori. Sabato 14 giugno scendiamo in piazza a Cosenza per ribadire ancora che sappiamo da quale parte stare».

Coordinamento universitario Unical per la Palestina