Il Governo ha stanziato con il Decreto “Cura Italia” 396 milioni di euro per l’erogazione, tramite l’Inps, di un’indennità di 600 euro ai braccianti agricoli. Possono beneficiarne quelli che non percepiscono già una pensione e che nel corso del 2019 abbiano accumulato almeno cinquanta giornate effettive di lavoro. Ma le modalità con cui presentare domanda non sono ancora arrivate e, fanno sapere i sindacati, sono tanti quelli che stanno chiedendo ai patronati un appuntamento in sede per capire il da farsi. Si rischia insomma di creare disagi e, soprattutto, quegli assembramenti che bisogna a tutti i costi evitare in questo momento.

Gianluca Gallo e Fausto Orsomarso – titolari, rispettivamente, della delega all’Agricoltura e di quella al Lavoro nella giunta regionale – hanno deciso perciò di scrivere alle ministre Teresa Bellanova e Nunzia Catalfo per proporre una soluzione che renda tutto più semplice e sicuro. I due assessori chiedono di valutare la possibilità di apportare gli opportuni accorgimenti per superare l’obbligo di presentazione della domanda. In che modo? Stabilendo che l’Inps accrediti direttamente la somma ai lavoratori che ne hanno diritto. L’istituto previdenziale, infatti, è già in possesso di tutti gli elenchi necessari, aggiornati al venti gennaio di quest’anno. Può, quindi, procedere in autonomia a verificare la sussistenza dei requisiti richiesti per la concessione del beneficio. E liquidare così l’indennità senza che si creino assembramenti per presentare le relative domande.