Si è svolta lunedì scorso, in un albergo di Cosenza, la prima uscita pubblica del coordinamento politico “Sfida Riformista-per un Pd vincente e convincente”. La manifestazione dal titolo “Il fallimento della politica: la crisi dei partiti in Italia” è stata organizzata dai promotori del coordinamento Antonio Palermo, Giacomo Mancini, Giuseppe Rizzo, Saverio Greco, Francesco Meringolo e Clelio Gelsomino e ha visto la partecipazione di numerosi dirigenti e simpatizzanti del Partito Democratico.

I lavori sono stati introdotti da Antonio Palermo, il quale ha descritto la mission e le finalità politiche di Sfida Riformista, ponendo l’accento sulla necessità di alimentare periodicamente un dibattitto che risulta, oggi, essere asfittico. Protagonista della manifestazione è stato il prof. Gianluca Passarelli, docente di scienza politica presso la Sapienza Università di Roma. Passarelli ha evidenziato, inizialmente, come il tema della crisi politica è connesso alla buona politica e alla buona classe politica che, a sua volta, è legato al buon governo. Dopo aver tracciato un interessante excursus storico e filosofico sul cosiddetto buon governo, Passarelli ha incentrato il suo intervento sul rapporto tra politica e cittadini. Ha evidenziato che i partiti sono forti e non in crisi; che risultano arroccati attorno a degli avamposti ma sono meno legittimi e legittimati. I partiti sono semmai in crisi sul concetto di responsabilità, ha sottolineato Passarelli, rimarcando la necessità da parte della classe politica di ascoltare i cittadini e di tenere conto delle loro esigenze.

All’assemblea pubblica hanno partecipato importanti esponenti del Pd e del centrosinistra come Maria Locanto, Mimmo Bevacqua, Sandro Principe e Gianni Papasso. Dopo l’ampia e ottima relazione del prof. Passarelli, si è aperto il dibattito nel quale sono intervenuti simpatizzanti (Gaudio, Alimena, Cozza, Straticò e Rosa Principe), alcuni fondatori di Sfida Riformista come Giacomo Mancini e Francesco Meringolo ed esponenti di punta del Pd e del centrosinistra cosentino come Mimmo Bevacqua e Sandro Principe. Il capogruppo in Consiglio regionale, dopo i ringraziamenti di rito e il personale plauso all’iniziativa, in sintesi ha affermato che sul tema della città unica e sul nuovo ospedale si misurerà la capacità di guardare al futuro e di recuperare lo spirito riformista che oggi manca alla politica e al Pd.

A seguire Sandro Principe ha inizialmente focalizzato l’attenzione sul termine riformista, che, a suo parere, oggi è abusato da tutti. Ha affermato che una legge riformista è una legge che modifica l’ordinamento preesistente per tutelare i diritti dei più deboli e che la forza dei partiti è oggi una debolezza della democrazia. Ha, inoltre, aggiunto come la sinistra post comunista ha scelto di sposare la globalizzazione e il neoliberismo abbandonando il welfare e quindi i suoi punti di riferimento storici. Per questo, ha affermato Principe, la sinistra ha perduto la questione sociale. E, chiosa finale, un partito riformista esiste se avvicina i più deboli all’uguaglianza sociale, occupando uno spazio rimasto vuoto in Italia innervando i valori di sinistra nella società.

Giacomo Mancini ha invece inteso sottolineare, nel suo intervento, che senza una visione di società e di comunità che punti con determinazione e coraggio a sconfiggere le disuguaglianze che creano distanze incolmabili tra ceti sociali e tra aree diverse del paese, e senza una nuova connessione sentimentale con i cittadini che sappia scaldare il cuore e convincere la testa degli elettori, sarà difficile recuperare la fiducia di italiani, calabresi e cosentini. Le conclusioni sono state affidate al prof. Passarelli. I promotori di Sfida Riformista hanno annunciato che alla ripresa delle attività, dopo la pausa estiva, si organizzeranno altri momenti di incontro e confronto.