“Per capire la qualità politica ed amministrativa del sindaco di Cosenza Franz Caruso ritengo opportuno ricordare tre episodi:

1) la polemica violenta col responsabile della Scuola di via Roma, dr. Ciglio, scoppiata per supposte azioni di lesa maestà;

2) la revoca di ogni incarico  e senza alcuna pur minima motivazione del vicesindaco e assessore indicato dal partito di appartenenza,  il Pd, sulla base di un indiscutibile successo elettorale;

3) la ridicola iniziativa di “cacciare” dal centro cittadino la statua di Giacomo Mancini, il personaggio politico più autorevole e prestigioso espresso dalla Calabria dalla fine della seconda guerra mondiale”. Così in una nota Ernesto Funaro, ex assessore regionale e segretario calabrese del Partito popolare.

“C’è un filo conduttore che lega i tre episodi: il comportamento violento e becero del sindaco che, al di fuori di ogni criterio di equilibrio e razionalità e del senso delle Istituzioni, ha inteso perseguire l’obiettivo di eliminare dalla realtà cittadina e/o di ridimensionare la memoria di soggetti che considerava scomodi nel suo smodato desiderio di protagonismo e della sua ambizione personale, proiettato, per come è, ad una eventuale ricandidatura a sindaco o alla elezione alla carica di Presidente della regione, per come dallo stesso dichiarato.

I risultati delle recenti elezioni europee dovrebbero essere per lui e per la sua corte un campanello di allarme perché l’ora volge al termine e le candidature devono scaturire non dai caminetti, ma da un serio confronto tra una pluralità di partiti e movimenti collocati sul versante del campo largo”.