La nota del Coa di Cosenza relativamente alla vicenda giudiziaria che tratta il rapimento della piccola Sofia.

Cosenza è balzata, negli ultimi giorni, agli onori della cronaca per quanto verificatosi in città, quando una donna, introdottasi in una nota Casa di Cura, ha sottratto una neonata e l’ha portata via con sé, dopo avere, per mesi, simulato il suo stato di gravidanza.

La vicenda, grazie al pronto, sapiente ed efficace intervento delle Forze dell’Ordine cittadine, alle quali va il nostro sentito ringraziamento, fortunatamente si è risolta in poche ore e la bimba è stata ricondotta alla propria famiglia, intorno alla quale tutta la città si è stretta, condividendone il dramma. Grande gioia, dunque, per l’intera comunità, per il felice esito.

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A seguire, però, sui social è iniziato il solito – ed assai dannoso – processo mediatico, contraddistinto da particolare ferocia, non solo nei confronti degli autori del fatto, soprattutto all’esito dell’escarcerazione dell’uomo da parte del GIP, ma nei confronti dei due Colleghi Avvocati che ne hanno assunto la difesa.

Il Tribunale del Popolo, infatti, non solo ha già emesso nei confronti della coppia il proprio verdetto – non importa se assolutorio o di condanna – ma sta esprimendo giudizi poco lusinghieri nei confronti degli Avv.ti Teresa Gallucci e Gianluca Garritano, i quali, avendo ricevuto mandato difensivo, stanno semplicemente svolgendo il loro dovere: quello di assicurare la migliore difesa ai propri assistiti, nel rispetto dell’art. 24 della Costituzione, che espressamente prevede: «La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento».

Il COA di Cosenza, pertanto, senza entrare nel merito della vicenda, già all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria, esprime la propria solidarietà ai due Avvocati del collegio difensivo, ai quali assicura la propria vigile presenza, con la simbolica assunzione della difesa degli indagati da parte dell’intero Consiglio.