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La realizzazione di un nuovo ospedale nell’area urbana di Cosenza e Rende è da anni uno dei temi più caldi e divisivi della politica e della società civile calabrese. Questo progetto, che ambisce a creare un Hub provinciale moderno e funzionale, si intreccia inevitabilmente con altre questioni fondamentali, come la proposta di costituzione della città unica tra Cosenza, Rende e Castrolibero, recentemente bocciata dalla popolazione attraverso un referendum consultivo.
La bocciatura della città unica
Il referendum consultivo del 1° dicembre ha sancito la netta prevalenza del “No” alla città unica. Questo risultato è indicativo di una scarsa partecipazione popolare e di un generale disinteresse per il tema da parte della cittadinanza. L’astensionismo, che ha caratterizzato largamente la consultazione, è da interpretarsi come una forma di protesta silenziosa o, più probabilmente, come una mancanza di coinvolgimento e fiducia nei confronti di un progetto percepito come distante e poco tangibile. Nonostante la bocciatura, però, l’idea della città unica potrebbe non essere completamente accantonata: molti osservatori ritengono che, magari in un futuro prossimo, il progetto tornerà a essere centrale nel dibattito politico.
La mancata creazione della città unica complica inevitabilmente la pianificazione di progetti congiunti, tra cui la realizzazione del nuovo ospedale. Questa infrastruttura, che il centrodestra regionale intende costruire nei pressi dell’Università della Calabria a Rende, sarebbe stata una sorta di simbolo dell’unificazione amministrativa e sociale dell’area urbana cosentina. Tuttavia, con il fallimento del referendum, sorge spontanea la domanda: il progetto dell’ospedale rimane una priorità?
L’ospedale e il nodo della localizzazione
L’idea di localizzare il nuovo Hub provinciale vicino all’Unical non è priva di logica: l’Università ospita ormai la Facoltà di Medicina, che può diventare un fiore all’occhiello per l’intera regione, e potrebbe garantire una sinergia tra formazione accademica e strutture sanitarie. Tale proposta ha suscitato diverse critiche, soprattutto da parte di chi ritiene che il nuovo ospedale debba sorgere a Vaglio Lise, nel cuore di Cosenza, per mantenere una centralità territoriale e garantire un accesso più equo ai servizi sanitari.
Il centrodestra regionale, guidato dal Governatore Roberto Occhiuto, dovrà decidere se insistere sul progetto originario o rivedere la strategia alla luce delle nuove circostanze. La scelta della localizzazione non è soltanto una questione tecnica o urbanistica, ma assume una forte valenza politica, in grado di influenzare gli equilibri tra i comuni dell’area urbana. Suona male dire il “nuovo ospedale di Rende” vista la centralità di Cosenza che, in quel caso, rimarrebbe a mani vuote.
Il futuro di Rende
Un altro elemento cruciale nel dibattito è il futuro politico di Rende, che nel 2025 uscirà finalmente dal commissariamento con le nuove elezioni comunali. Un passaggio fondamentale per restituire alla città una guida politica stabile, capace di affrontare le sfide legate al degrado urbano e alla scarsa manutenzione delle infrastrutture. Come documentato da varie inchieste giornalistiche, tra cui quella di Cosenza Channel, le condizioni delle strade e delle aree periferiche di Rende sono un esempio lampante di come la mancanza di governance abbia rallentato lo sviluppo della città.
Una nuova amministrazione a Rende potrebbe rilanciare il dialogo con Cosenza e Castrolibero, ponendo le basi per una collaborazione più efficace su temi di interesse comune, come la realizzazione del nuovo ospedale. Ma, per raggiungere questo obiettivo, sarà necessario superare rivalità storiche e campanilismi che ancora caratterizzano i rapporti tra le diverse realtà dell’area urbana.
Banco di prova
In questo contesto complesso, il ruolo della Regione Calabria è determinante. Il Governatore Roberto Occhiuto, che si è già mostrato attento al tema della sanità, dovrà decidere come procedere con lo studio di fattibilità per il nuovo ospedale. La realizzazione dell’Hub provinciale è non solo un’opportunità per migliorare l’offerta sanitaria nella provincia di Cosenza, ma anche un banco di prova per dimostrare la capacità della Regione di pianificare e realizzare infrastrutture strategiche.
Un aspetto cruciale sarà il coinvolgimento della popolazione e delle amministrazioni locali. Un progetto di questa portata non può essere imposto dall’alto, ma deve essere il risultato di un processo partecipativo che tenga conto delle esigenze e delle aspettative dei cittadini. In tal senso, la Regione dovrà lavorare per costruire un consenso ampio attorno al progetto, cercando di superare le divisioni politiche e territoriali.
Verso il 2025, noi sempre “cani sciolti”
Il 2025 potrebbe essere l’anno del rilancio per l’area urbana di Cosenza e Rende. Con una nuova amministrazione a Rende e una maggiore chiarezza sulla direzione politica della Regione. Il nuovo ospedale e il destino della città unica sono due facce della stessa medaglia, che riflettono le difficoltà e le sfide di un territorio alla ricerca di una visione condivisa per il futuro.
Quanto a noi, rimarremo vigili affinché la politica operi nel modo giusto e superi gli ostacoli burocratici che penalizzano la nostra regione ma più in generale l’Italia. La nostra informazione, libera e indipendente grazie al forte impegno e alle idee comunicative e imprenditoriali dell’Editore Domenico Maduli, sarà ancora il “cane da guardia” della democrazia. Perché “cani sciolti” siamo e “cani sciolti” resteremo anche nel 2025.
La redazione e i collaboratori di Cosenza Channel formulano infine ai nostri lettori i migliori auguri di buon anno nella consapevolezza che, nei prossimi 365 giorni, ci attenderanno nuove sfide che Diemmecom porterà direttamente sui vostri smartphone e nelle case dei calabresi.