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C’è chi vuole fare il furbo anche dinanzi a un’emergenza epidemiologica che sta devastando il mondo, e soprattutto l’Italia. Grazie alla procura di Roma, però, tutto è venuto a galla in tempi rapidi. Parliamo dell’indagine che vede coinvolto un imprenditore di 41 anni, Antonello Ieffi, accusato di turbativa d’asta e inadempimento di contratti di pubbliche forniture. L’appalto è quello della Consip per l’acquisto e la fornitura di dispositivi di protezione individuale e di apparecchiature sanitarie per un valore complessivo di 258 milioni di euro. Accertata – secondo la procura di Roma – la turbativa è relativo alla fornitura di 24 milioni di mascherine chirurgiche per un importo complessivo di 15,8 milioni di euro.
La nota della Guardia di Finanza
«Sin dai primi contatti con la stazione appaltante pubblica – scrive la Guardia di Finanza – finalizzati all’avvio della fornitura, Antonello Ieffi che interloquiva per conto dell’impresa sebbene non risultasse nella compagine societaria, ha lamentato l’esistenza di problematiche organizzative relative al volo di trasferimento della merce, asseritamente già disponibile in un punto di stoccaggio in Cina. Permanendo l’inadempimento alla data di scadenza prevista nel contratto per la prima consegna di mascherine, attraverso la collaborazione dell’Agenzia delle Dogane, i finanzieri hanno effettuato presso l’aeroporto cinese di Guangzhou Baiyun un’ispezione, che ha accertato l’inesistenza del carico dichiarato».
Scoperta un’altra truffa a Torino
La Guardia di Finanza di Torino ha scoperto il sistema truffaldino organizzato da un imprenditore trentaseienne di origini cinesi, titolare di un’azienda con numerosi punti vendita a Torino, che, approfittando della situazione emergenziale connessa alla diffusione del COVID19, ha importato dalla Cina diversi containers di mascherine fornendo alla dogana false dichiarazioni con il solo fine di garantirsi uno “svincolo” rapido delle merci e, soprattutto, di superare eventuali operazioni di requisizione.
I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino, in collaborazione con il personale della Polizia Municipale e dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, hanno perquisito l’azienda coinvolta, sequestrando oltre 20mila mascherine filtranti per le quali, in sede di importazione, era stata falsamente indicata quale destinazione, alcuni comuni della provincia di Cuneo i quali, successivamente, le avrebbero destinate alla popolazione tramite la Protezione Civile. Ad aggravare la posizione dell’imprenditore anche le diciture indicate sulla documentazione che accompagna la merce, che sempre al fine di sviare i controlli, riportavano la voce “capi d’abbigliamento” invece di articoli protettivi.