«L’uomo è stato rintracciato, dopo una serrata attività investigativa, in meno di 48 ore, annovera numerosi precedenti penali e di polizia per reati inerenti agli stupefacenti, alle armi e contro la persona, è stato sottoposto in stato di fermo dell’autorità giudiziaria ed associato presso la casa circondariale di Regina Coeli». È quanto scrive la Questura di Roma in merito al fermo di Giandavide De Pau, accusato del triplice omicidio di Roma.

Il 51enne è stato interrogato negli uffici della Questura: si tratta di un soggetto con problemi di dipendenza dalle droghe. Nel suo passato precedenti penali, tra questi anche un’accusa di violenza sessuale. In base a quanto emerge dagli atti di inchiesta, ci sono anche due ricoveri nell’ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino avvenuti nel 2008 e nel 2011.

«La situazione è sotto stretto controllo e riteniamo di poter affermare che la collettività possa tornare ad essere più tranquilla perché altri fatti collegati a questi tragici avvenuti non ci saranno», ha affermato intanto il questore di Roma, Mario Della Cioppa.

L’interrogatorio

«Ricordo di essere stato in quella casa di via Riboty con delle ragazze cinesi e di avere tamponato la ferita alla gola di una di loro ma poi ho un black out e non più nulla. Non ricordo di essere stato in via Durazzo, ho solo vagato per due giorni senza mangiare né dormire», avrebbe riferito De Pau nel corso dell’interrogatorio durato oltre sette ore in Questura.

«Dopo avere vagato per due giorni, sono andato a casa di mia madre e mia sorella con i vestiti ancora sporchi di sangue. Ero stravolto e mi sono messo a dormire per circa due ore e poi sono arrivati i poliziotti a prendermi intorno alle sei di mattina», avrebbe detto anche. Aggiungendo: «Di quegli istanti ricordo solo tanto sangue».

L’uomo ha ricostruito con gli inquirenti i fatti della sera prima. «Ricordo che una donna cubana è arrivata a casa mia – avrebbe dichiarato – e abbiamo consumato della droga, poi il giorno dopo ho preso un appuntamento a via Riboty».